Le dimissioni dell’assessore ai Servizi sociali di Ispica Mary Ignaccolo

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L’assessore ai Servizi sociali di Ispica Mary Ignaccolo se ne va e i sommovimenti tra i partiti politici ispicesi, che peraltro già guardano alle amministrative del 2015, cominciano a fibrillare.

Le ragioni delle dimissioni, del resto, sono state squisitamente politiche e sono arrivate dopo che il Consiglio ha bocciato la proposta di annullamento della delibera che sanciva il dissesto. Ignaccolo ha scritto e trasmesso al sindaco Piero Rustico, tre pagine zeppe della storia del suo impegno in favore della città, corredata da una certa amarezza: “Ho dato disponibilità totale ai cittadini, agli utenti tutti, quale che fosse la loro provenienza sociale e/o politica, facendo diventare ogni loro esigenza un problema da affrontare e risolvere. Infine, ho sperato e creduto fortemente che insieme, la classe politica riuscisse in un momento storico di crisi finanziaria di valori e di certezze, a costruire, rinnovare, ridare speranza, riscatto, dignità a quello che è oggi un paese provato, stanco, sfiduciato, la nostra Ispica. Tuttavia, in Consiglio, è stata data triste prova di quanto la piccolezza del mero sentimento personale, sopra la ragione, hanno prevalso sul bene collettivo e, rispetto a ciò, un sentimento di grande tristezza, frustrazione e sdegno muove oggi il mio animo”.

Il Nuovo Centrodestra ha subito commentato: “Comprendiamo bene le motivazioni che” così si legge nella nota ” hanno portato l’assessore Ignaccolo a rassegnare le dimissioni: esse trovano fondamento nel senso di impotenza e scoramento che sono conseguenza diretta dell’ultima seduta del Consiglio, in cui è stato deliberato di non ricorrere all’annullamento in autotutela del dissesto; sono, questi, sentimenti che accomunano, in questo momento, tutta la città, e coinvolgono particolarmente le parti politiche che non hanno lesinato energie nel cercare di evitare quanto accaduto”.

Nel frattempo a Rustico tocca muoversi rapidamente per sostituire l’assessore dimissionario e probabilmente, per farlo, sceglierà un’altra donna: si fanno i nomi di Mariagiovanna Gradanti e Teresa Amendolaggine. Già in questi giorni si sono svolte riunioni fra i rappresentanti dei vari soggetti politici che sostengono l’amministrazione.