Al PD di Vittoria si fa la conta e si intona un doppio mea culpa

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“Siamo da anni alla guida della città e ora si sta registrando uno stato di stanchezza e di impasse, tanto al consiglio comunale quanto in ambito amministrativo, che si sta riflettendo direttamente su Vittoria. Facciamo qualcosa, apportiamo alcuni cambiamenti e ripartiamo!”. Arriva direttamente dal segretario provinciale del PD, Giovanni Denaro, a margine dell’assemblea programmatica del partito (svolta ieri pomeriggio alla Sala Avis di Vittoria), l’invito al sindaco Nicosia e a tutti gli organi competenti affinchè si chiuda la famosa verifica avviata a gennaio e mai chiusa.

All’inizio doveva essere un rimpasto, per portare la giunta monocolore di Nicosia a tingersi delle sfumature di UDC e SEL. Ma, da quando entrambi hanno chiuso la porta, la verifica è diventata tutta interna al PD e il primo cittadino ha più volte affermato di poter solo aspettare, a questo punto, le decisioni del partito.
Adesso, dopo il perentorio invito di Denaro, la speranza è che qualcosa si muova davvero e in fretta. “Ci aspetta un periodo difficile” ha proseguito Denaro “perché dobbiamo iniziare a pensare da subito alle prossime amministrative e al post Nicosia, senza contare i tanti problemi della città in cui l’ordinaria amministrazione sta lasciando molto a desiderare”. Un mea culpa che, necessariamente, dovrà spingere tutti alla riflessione se è vero, come rimarcato anche dallo stesso Denaro, che “questo partito dà l’impressione di stare vivendo di rendita, sull’onda del successo di Renzi e Crocetta”.

Ma il mea culpa è doppio visto che l’assemblea cittadina di ieri è stata la prima dopo le elezioni europee che hanno visto il Movimento 5 Stelle trionfare e imporsi a Vittoria come primo partito.
Ma è stata la prima anche dall’arrivo, da SEL, del consigliere comunale Enzo Cilia, il cui intervento è stato salutato con un lungo applauso. “Sono riuscito a guardare lontano e ad essere lungimirante, anticipando di 20 giorni la decisione che pure Fava e Migliore hanno preso nelle ultime ore. O con me o contro di me non funziona. Il partito deve avere anche una funzione pedagogica, deve saper insegnare come si conduce una battaglia, deve dare l’esempio e mi auguro che, da questo momento in poi, si riesca a fare davvero gruppo in consiglio comunale”.

Ma di consiglieri comunali ieri, in assemblea, se ne sono visti pochi e voci di corridoio parlano di una scelta oculata, dettata dal malcontento per l’andamento delle ultime sedute.
Il PD di Vittoria, quindi, fa la conta e la fa proprio davanti al sindaco Nicosia, presente ai lavori di ieri. I numeri non sono eccellenti per un partito che, come rimarcato anche da Claudio La Mattina nel suo discorso, conta un sindaco e sei assessori. “La gente dovrebbe assieparsi fuori da questa sala. Siamo, allora, solo il partito delle Primarie?”. Infine una proposta. “Agricoltura, sanità e pubblica istruzione: per un anno concentriamoci su questo e poi vedremo come la città risponderà”.

Il segretario cittadino Francesco Cannizzo, però, bacchetta La Mattina e parla di buona partecipazione nonostante l’orario non comodissimo. “È stato un interessante momento di incontro con gli iscritti e i simpatizzanti” ha dichiarato. “Siamo un partito che non rincorre il sindaco ma che si autodetermina al di là dell’azione amministrativa, nell’ottica della collegialità delle scelte. Da questo confronto dovranno uscire le priorità sulle quali pungolare i Governi”.