“Tre giorni fa ci eravamo incontrati a Termini Imerese e non era emersa, da parte della deputazione regionale, la volontà di prendere una simile decisione. Sono perplesso, ma il Megafono è un movimento ideologico e culturale finalizzato ad avvicinare alla politica, al di là delle appartenenze, chiunque creda nel progetto di rilancio della Sicilia del Presidente Crocetta e pertanto questa esperienza può andar bene, purchè resti confinata all’interno dell’ARS”.
Sono queste le parole con le quali Claudio La Mattina, coordinatore provinciale di Megafono a Ragusa, ha commentato la notizia del cambio di denominazione dell’omonimo gruppo all’ARS in “Territorio e Socialisti”.
L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio dai parlamentari regionali Di Giacinto, Malafarina, Oddo, Coltraro e Nello Dipasquale che hanno, però, subito voluto puntualizzare la volontà di lavorare fianco a fianco con il Governatore per l’attuazione delle riforme e di ritenere “il lavoro del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l’unica azione politica concreta che può aiutarci a superare definitivamente la crisi economica e sociale che stiamo vivendo”.
I Deputati in questione, che hanno nominato come Presidente Di Giacinto, hanno poi fatto sapere di voler “operare, come sempre, nei singoli territori, raccogliendo le istanze e i suggerimenti che proverranno dalle comunità e riportando al centro dell’attività parlamentare la politica della partecipazione, del confronto, del rispetto delle istituzioni e dei ceti più bisognosi della nostra Isola”.
L’incontro al quale La Mattina fa riferimento è quello che si è svolto martedì fra la base allargata del movimento e la Deputazione. Una scelta non casuale quella di Termini Imerese, data la presenza del senatore Lumia, nativo di Termini, e dello stesso Presidente Crocetta.
La Mattina afferma di sperare in un passo indietro, ma di non ritenerlo indispensabile. Ma può, una simile decisione, non creare ancora più confusione dato che nemmeno il Megafono si è capito bene dove collocarlo e come?
Per La Mattina è tutto molto chiaro.
“Il Megafono è come il Big Bang di Renzi, non è dentro il PD ma sostiene il Premier e non è un movimento di tessere ma ideologico. Il nostro scopo è solo quello di portare la voce di Crocetta in giro per la Sicilia e forti dell’8% alle Europee possiamo continuare anche perché, come movimento ideologico, possiamo arrivare a conquistare fette di elettori che la politica non può allettare”.
Tutto bene, dunque, a patto, come detto, che “Territorio e Socialisti” non sconfini dalle aule parlamentari? Proprio per nulla! Per La Mattina forse si, ma per il Presidente Crocetta pare proprio di no. In un’intervista rilasciata a livesicilia.it, infatti, il Governatore ha fatto trapelare una certa amarezza condita dalla solita ironia. “Hanno sciolto il Megafono, ma assicurano il sostegno al governo. Bene, magari alla fine dovrò pure ringraziarli! E poi, il contributo dato dai deputati regionali al Megafono lo abbiamo visto recentemente…” ha commentato il Presidente e il riferimento è, chiaramente, alla campagna elettorale per le ultime Europee.
“I deputati dov’erano? Sono spariti. La campagna a sostegno di Michela Stancheris l’hanno fatta tanti giovani e tanti militanti ma i parlamentari non si possono considerare unti dal Signore. Specie considerando il modo col quale sono arrivati a Sala d’Ercole. Di sicuro, stanno tradendo molta della gente che ha creduto in questo progetto”.
Secondo Crocetta il vero motivo di questa decisione improvvisa è uno solo. “Loro pretendevano di diventare i dirigenti del Megafono. Hanno solo usato il movimento come un taxi ma hanno sbagliato tutto. Da me non riceveranno nulla”.
Alla domanda se intenda, allora, trattare con “Territorio e Socialisti”, Crocetta risponde “Io non devo trattare con nessuno e credo che i veri problemi li avranno loro. Se crei un gruppo all’Ars che non ha alcun radicamento con la società, hai bisogno di appoggiarti ai grossi partiti. Ma non credo che troveranno i portoni spalancati. Tra l’altro, se dovessimo andare presto ad elezioni, dovranno spiegare la loro scelta ai cittadini. E ci sarà da ridere. La politica siciliana non ha bisogno di comportamenti come questi. Di scelte finalizzate solo alla gestione del potere. Per quanto mi riguarda, possono pure andare all’opposizione”.
Dichiarazioni sicuramente molto forti, quelle di Crocetta, alle quali vedremo in che modo “Territorio e Socialisti” deciderà di rispondere. Una cosa è certa: alla luce della nota “lotta fratricida” tra La Mattina e Dipasquale per conquistare la famosa “poltrona per due alla destra del Padre” il primo, sebbene parli di una storica stretta di mano con il rivale proprio martedì a Termini, sembra un po’ avere l’aria di chi pensa “prima o poi una mossa falsa la doveva pur fare…”.
Questo spettacolo, La Mattina, sembrerebbe avere l’intenzione di seguirselo proprio tutto, per vedere come va a finire.