Approvato dal consiglio comunale, con 20 voti favorevoli e 6 contrari, il conto consuntivo 2013. L’Amministrazione Piccitto, rappresentata dall’assessore al Bilancio Stefano Martorana, ottiene il via libera al documento economico, nonostante gli attacchi da parte delle opposizioni e i rimbrotti arrivati da qualche banco della maggioranza.
Sollecitazioni, le ha definite il Cinque stelle Maurizio Stevanato, ai fini di accelerare gli iter istituzionali che finora sono andati troppo a rilento, per colpa della Giunta, degli uffici e persino della stessa Conferenza di capigruppo che, dopo mesi, ancora non ha messo all’ordine del giorno importanti atti come il regolamento della zona artigianale.
Critico anche il consigliere di Movimento città, Carmelo Ialacqua, soprattutto per quanto riguarda il preoccupante dato relativo ai residui. “Un problema presente in maniera grave” ha sottolineato “che certamente si è stratificato negli anni e che ha raggiunto livelli insostenibili”.
Ancora i residui attivi al centro dell’intervento di Gianluca Leggio, il quale ha evidenziato, ai fini di presentare alla città un consuntivo attendibile, l’importanza di riaccertare le somme eliminando quelle di dubbia esigibilità. “Azione che questa Amministrazione ha già intrapreso” ha dichiarato “procedendo allo stralcio dal conto del bilancio di circa 1,7 milione di euro oramai verificati come non riscuotibili”.
“Ricordo al collega Leggio” ha replicato Maurizio Tumino “che il Commissario Rizza nel 2013 ne eliminò almeno il doppio. Quindi ciò che ha portato a vanto di questa Amministrazione è semplice prassi consolidata, anzi gli altri sono riusciti a fare qualcosa in più”.
Sia Tumino che Giuseppe Lo Destro hanno focalizzato la mancata richiesta da parte dell’Amministrazione di una anticipazione alla Cassa depositi e prestiti, avvalendosi del D.L.35/2013, che avrebbe accelerato il pagamento dei debiti ai soggetti creditori. “Si parla di oltre dieci milioni di euro di debiti nei confronti dei fornitori – hanno sottolineato – una responsabilità che l’Amministrazione dovrà assumersi, come gli 8 milioni di euro di tasse in più sulle spalle dei cittadini, a fronte di un avanzo di amministrazione di 13 milioni di euro. O vi è stata una incapacità di spesa, oppure si è errato nelle stime e si sono introitate maggiori entrate”.
In molti della minoranza lamentano l’ennesima assenza dall’aula del primo cittadino, nonché della Giunta al completo e dei dirigenti. “La discussione di questo atto” ha sottolineato Lo Destro “evidentemente non era degna di attenzione”.
“Un’occasione perduta” ha continuato Giorgio Massari, capogruppo Pd “perché il Consuntivo non è fatto solamente di numeri, è un documento che sintetizza l’attività politico-amministrativa di questo anno. Per cui invece di un torrentizio riversamento di freddi dati sul consiglio comunale sarebbe stato opportuno fare, davanti alla città, un bilancio dell’ente, ovvero tracciare il risultato sociale di una attività economica e politica”.
Chiave di lettura che viene tracciata dall’assessore Martorana: “Questo è un rendiconto che segna il ritorno alla normalità del Comune di Ragusa che solamente un anno fa aveva dovuto chiudere in anticipo gli asili nido, aveva in cassa poco più di 800mila appena sufficienti a pagare parte degli stipendi ai dipendenti. Un Comune in profondo squilibrio finanziario.
Grazie ad un concreto lavoro di revisione delle spese, siamo riusciti a rientrare all’interno dei parametri fissati dal patto di stabilità, abbiamo compensato i contribuenti che avevano subito dei disagi a seguito dell’emergenza idrica ed abbiamo esentato 1500 contribuenti dalla Tares, quelli con più difficoltà economiche. Stiamo intervenendo sulla spesa della corrente elettrica, voce di spesa all’interno della quale avevamo ereditato una grossa morosità. Da questo partirà la programmazione per il prossimo anno”.