A distanza di ormai quasi due settimane dalla cerimonia ufficiale della re-intitolazione dello scalo di Comiso a Pio La Torre – alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del Presidente della Regione Rosario Crocetta e di molte autorità civili e militari – cominciano a farsi strada – soprattutto in Rete – i “sospetti” sul carico economico che l’evento avrebbe avuto per la collettività. E alcune voci l’hanno sparata davvero grossa.
Rispondere alla domanda sui costi dell’operazione è davvero facile: basta fare una ricerca nell’albo pretorio del Comune di Comiso, dove è possibile consultare per esteso la Delibera della Giunta Municipale numero 115 del 2 giugno 2014 (data, pur festiva, scelta non a caso dal sindaco Filippo Spataro) avente ad oggetto la “Intitolazione dell’aeroporto Civile di Comiso a Pio La Torre” (potete scaricarla anche qui).
La delibera, infatti, oltre a revocare la precedente del 26.08.2008, con cui l’aeroporto era stato intitolato a Vincenzo Magliocco, e a formalizzare – con ampi paragrafi di argomentazione – l’intitolazione a Pio La Torre, già in precedenza autorizzata sia dalla Prefettura sia dall’Enac, incaricava i dirigenti dei settori competenti di provvedere a tutti gli atti gestionali conseguenti al provvedimento.
E per portarli a termine la Giunta ha stabilito di impegnare 12 mila euro. Tanto, dunque, è costata la cerimonia del 7 giugno, ma bisogna anche tenere conto che l’ammontare di questa somma non andrà esclusivamente in carico dei cittadini di Comiso, dato che la Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana ha già concesso un contributo di 5 mila euro, mentre altri 5 mila euro sono stati richiesti alla Presidenza della Regione e altri 2 mila euro sono stati richiesti alla Soaco, fino a coprire l’intero ammontare dei costi previsti.