È stata una due giorni strepitosa quella della quarta edizione di Welcome to Paradise. Oltre 10 mila visitatori hanno gremito i vicoletti del quartiere di Monserrato da sabato sera a domenica notte. Nonostante la Nazionale, nonostante le critiche e le immancabili polemiche che hanno anzi fatto il gioco degli organizzatori, la gente ha risposto in massa confermando la bontà dell’idea che sta alla base del Paradise: portare l’arte in mezzo alla strada e renderla accessibile a tutti.
Ventotto le installazioni che hanno deliziato i presenti ma che hanno anche fatto riflettere su temi di scottante attualità come la pedofilia, le violenze nei carceri, l’immigrazione. Non solo installazioni visive ma anche sonore con musica dal vivo. Ieri sera si sentivano rimbombare i tamburi africani per tutto il quartiere per rendere omaggio a Yacarr, l’installazione dedicata al tema dell’immigrazione.
Ad aprire la due giorni il sindaco Ignazio Abbate con la giunta al completo, a certificare la vicinanza dell’amministrazione agli organizzatori del Paradise.
Stremato ma soddisfatto il direttore artistico Marcel Cordeiro che insieme a Tonino Di Raimondo hanno organizzato l’evento: “Sono stanco fisicamente e psicologicamente ma dire che sono soddisfatto è poco. Voglio ringraziare uno per uno tutti i ragazzi che hanno collaborato con noi nell’organizzazione, gli artisti che, a titolo gratuito, sono venuti a Modica per esporre le loro opere. I visitatori che con grande educazione e compostezza, ma anche con grande interesse, hanno gremito le nostre stradine-museo. Questa è stata sicuramente l’edizione più partecipata e ricca di contenuti del Paradise. Da domani continuerà il nostro percorso di ricerca dell’arte”. Sarebbe ingiusto parlare di un’installazione piuttosto che di un’altra. E’ stato un lavoro di squadra che ha dato i suoi frutti. Questo in sintesi il pensiero di tutti coloro che hanno collaborato al Paradise 4 sul quale adesso verrà realizzato un docu-film dal regista napoletano Massimo Maglietta. E chi lo sa che l’esempio modicano non possa fungere da ispirazione per altre città che vorrebbero anche loro un pezzetto di Paradise. Quello che è certo è che l’arte, in tutte le sue forme ed espressioni, riesce ad affascinare e a coinvolgere ancora il grande pubblico.