Buona la prima. L’esordio dell’Italia ai Mondiali del Brasile contro l’Inghilterra non è stata molto divertente ma è finita 2-1, con i gol di Marchisio e Balotelli (Sturridge per l’Inghilterra).
Una gara condizionata dal caldo (Manaus è nel cuore della foresta amazzonica, è la capitale dello Stato di Amazonas), in cui le due squadre non si sono risparmiate. Ne è venuta fuori una sfida non veloce, ma molto combattuta e spettacolare, vinta meritatamente dalla nostra nazionale. Che ha buttato dentro Sirigu, Darmian, Paletta e Verratti. Quattro giocatori nuovi su undici. Per questo va riconosciuto al C.T. Prandelli di aver tirato fuori al momento giusto una nazionale come si deve.
La sfida è terminata 1 a 1 nel primo tempo (45 minuti di continui ribaltamenti di fronte, con azioni da gol da una parte e dall’altra) e poi è stata decisa, nel secondo tempo, da un colpo di testa del centroavanti italiano Mario Balotelli. Riepiegandosi (un po’ troppo) nel finale, gli azzurri di Cesare Pranelli hanno sofferto l’assalto degli inglesi, alla ricerca del pareggio e hanno avuto qualche occasione, col classico contropiede, per chiudere la gare. Straordinaria una punizione di Pirlo, a cinque minuti dalla fine, che si è stampata sulla traversa, facendo dire ai tifosi brasiliani che il piede del regista azzurro dovrebbe essere dichiarato “patrimonio dell’Umanità” (come Modica, Scicli e Ragusa, per dire).
Eccovi le pagelle degli azzurri, che (ed è una buona notizia) hanno terminato il match senza problemi fisici e senza crampi, come invece è successo agli inglesi.
SIRIGU – L’esperienza maturata al Paris Saint Germain si vede e si sente. Così come il carattere sardo. Para molto, para tutto, sia le palle alte, sia i tiri potenti da fuori area. Non fa rimpiangere Capitan Buffon. Una sicurezza – 7
DARMIAN – Vedendolo andare avanti e indietro sulla fascia destra ci si chiede quanti polmoni abbia. E si capisce perché il C.T. Prandelli lo abbia voluto fortemente in Brasile. Uno stantuffo con piedi buoni e intelligenza calcistica invidiabile – Una sorpresa – 7,5
BARZAGLI – Ha giocato come fa sempre, nella Juve. Con precisione, puntualità e forza. Aveva davanti il più temibile attaccante inglese e l’ha tenuto bene. Delle sue prestazioni si dice sempre bene. Anche stasera è così. Una roccia – 6,5
PALETTA – Di origine argentina, è stato voluto da Prandelli per la sua intelligenza tattica. Ha giocato per l’infortunio di De Sciglio e a tratti ha fatto tremare la difesa e i tifosi. Si è trovato tagliato fuori sul gol inglese e ha svirgolato qualche pallone di troppo. Tutto sommato, ha tenuto nel finale sotto assedio. Da rivedere – 6
CHIELLINI – Dopo anni passati da centrale, gli tocca tornare sulla fascia sinistra. E si vede che non è più il suo ruolo. Esce bene nel finale, quando mette il fisico (la sua arma migliore) per difendere l’area dai forsennati e poco lucidi attacchi dell’Inghilterra. Una conferma – 6,5
MARCHISIO – Corre, tocchetta e segna il primo gol azzurro ai Mondiali. Cosa vogliamo di più? E invece qualcosa di più da lui, dal Marquis juventino, potremmo pretendere. Un po’ in affanno, limita molto le sue classiche incursioni, ma con lui a centro campo gli inglesi fanno molta fatica a passare. Un filtro d’argento – 6,5
PIRLO – Che giochi con due guerrieri a fianco, come nella Juve, o con due altri registi (come stasera), per lui non fa differenza. Tra i suoi piedi il pallone si sente a casa. I compagni lo sanno e vogliono essere invitati anche loro alla festa. Regista a 360° (nel senso che ha gli occhi anche dietro…), lotta e distribuisce palle che sembrano cioccolatini. Merita il gol su punizione, ma la dea Eupalla era distratta. La luce – 7,5
DE ROSSI – Gli chiedono di fare il quinto difensore e lui non fa una piega. Muscolare e con fosforo, è l’ultimo uomo davanti alla linea difensiva. Ma siccome sa anche verticalizzare, lo fa con scioltezza. Contro gli inglesi è la partita che preferisce: tanta grinta, tante botte, tanto agonismo. Una diga – 6,5
VERRATTI – 23 anni e tanta classe. Non dovrebbe giocare con Pirlo ma al suo posto. E invece, con il regista juventino (12 anni più vecchio di lui) si trova bene. Entrambi sanno come far girare pallone e squadra. Giocasse 15 metri più avanti sarebbe un trequartista perfetto. Per ora si limita a eseguire i compiti tattici dell’allenatore. Una promessa – 6,5 (Al suo posto: THIAGO MOTTA. Che si mette in mezzo al campo e aiuta Pirlo a tenere in piedi la diga: 6)
CANDREVA – Tanta corsa e piedi buoni. Sulla fascia desta, con Darmian, fa quel che vuole (tanto che, a volte, sorpreso da tanta libertà, sbaglia). Dal suo piede comunque prima parte un tiro radente che incoccia il palo (sul finire del primo tempo) e poi, a inizio ripresa, prende il volo il cross che Balotelli spedisce in rete. Esce stremato dopo 80 minuti. 6,5 (Al suo posto: PAROLO. Che si mette a sinistra e fa, praticamente, il terzino negli ultimi dieci minuti di assedio inglese: 6)
BALOTELLI – Esce dal campo sorridendo, strizzando l’occhio alle telecamere, e portando il solito dito indice davanti al naso. Come dire, state zitti che ci ho pensato io. Sua l’inzuccata che regala la vittoria che ci serviva tanto. E lui è stato il protagonista, con il gol della vittoria. Trasformato, così come trasformata è apparsa tutta l’Italia: quelle delle amichevoli è una nazionale brutta e modesta, quella delle grandi manifestazioni (Europei, Confederations Cup, Mondiali) ha tutt’altro viso. L’amico ritrovato – 7 (Al suo posto: IMMOBILE. Che sembra voler mangiare la già poca erba del campo. Il solito combattente che si butta su ogni palla: 6,5)