Stalker perseguita la ex: è stato arrestato per la seconda volta. A Ragusa

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Una telefonata giunta al 113: una donna chiede aiuto in lacrime perché il suo stalker la perseguita.È successo intorno alle 8.15 di oggi, quando M.M.,quarantacinquenne ragusana, divorziata e madre di due figli, di cui una minorenne, chiede – disperata – l’intervento della Polizia.

Questa la ricostruzione dei fatti secondo la Polizia:

L’ultima di una lunga serie di interventi: infatti, solo ieri pomeriggio, la vittima aveva ancora richiesto l’intervento della Squadra Volanti della Polizia di Stato, ma non appena giunte sul posto le pattuglie, l’uomo si era dileguato lasciando perdere le proprie tracce.
Stavolta, grazie all’intervento professionale ed alla voce rassicurante dell’operatore al 113, che non interrompeva mai la comunicazione con la M.M., in pochi minuti si riusciva a far convergere la pattuglia in via Diaz, a Ragusa: provenendo da una intersezione limitrofa, riusciva a sbarrare la strada all’uomo che era ancora al seguito dellavittima fin da quando la medesima era uscita da casa, nei pressi di via Paestum, e fino a tutto il tragitto che la donnaaveva percorso, culminato nella citata via Diaz con l’intervento della Polizia.

Appena fuori dalla propria abitazione, la donna saliva sulla propria utilitaria, ma dopo aver percorso pochi metri si avvedeva immediatamente della presenza del suo persecutore che la seguiva a bordo di una Renault Kangoo di colore chiaro.
Questo stesso rituale si verificava oramai con cadenza regolarissima, al punto che la signora era stata costretta a cambiare drasticamente le proprie abitudini di vita: familiari, amici, colleghi erano tutti al corrente della vicenda perché C. si appostava nei pressi di casa edei luoghi di lavoro, non dando tregua alla donna che ha vissuto in un costante stato di paura, al punto da ricorrere alle cure sanitarie.

I poliziotti trovavano la donna terrorizzata rintanata all’interno della propria auto, in evidente stato si shock: mentre l’uomo alla vista degli operatori dava in escandescenze scagliandosi contro di essi al punto da rendere opportuno l’intervento di una seconda pattuglia.
S.C., idraulico cinquantenne, di Santa Croce Camerina, separato e padre di due figli, era già stato tratto in arresto in flagranza di reato di stalking dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, i primi giorni del mese di marzo di quest’anno, per avere violato il formale ammonimento emesso dal Questore di Ragusa in data 17 febbraio 2014, la cui violazione aveva comportato l’immediato arresto.

Successivamente alla misura precautelare ed al divieto di avvicinamento che era conseguito alla scarcerazione del soggetto, C. aveva poi continuato a porre in essere la sua attività di pedinamento, osservazione ed appostamento nei confronti della donna, divenendo presenza costante in ogni luogo ove la medesima si recava, anche in presenza della figlia minorenne.
Ultimati gli accertamenti di rito, l’arrestato – che annovera precedenti penali anche per lesioni personali e violenza privata – su disposizione del PM di turno, dott.ssa Monica Monego, veniva ristretto presso la propria abitazione sita in Santa Croce Camerina in regime di arresti domiciliari in attesa di giudizio.

Oltre che per lo stalking, C. dovrà rispondere per il reato resistenza a Pubblico Ufficiale posto in essere nei confronti dei poliziotti e per il quale veniva altresì denunciato in stato di arresto.
Si coglie l’occasione per sollecitare ancora quanti – vittime di vessazioni e di violenza anche infradomestica – siano oggetto di fatti analoghi, di soprusi, vessazioni, presenze che violano la sfera privata, a rivolgersi senza timore alla Polizia di Stato e alle altre Forze di polizia presenti sul territorio, denunciando fatti e comportamenti dei relativi autori: questo potrà garantire interventi mirati e tempestivi anche al fine di scongiurare il verificarsi dieventi di natura ben più grave.