Se è vero com’è vero – e come ci ha confermato anche la nostra psicologa Daniela Maimone – che il prototipo del maschio tifoso durante le partite, e in particolar modo durante quelle dei Mondiali, (non necessariamente di fronte a quelle della propria Nazionale, ma anche di fronte a match improponibili tipo Nigeria-Iran), si trasforma… allora dev’essere anche vero che la femmina analfabeta in materia deve sapersi adeguare.
E se non si sceglie saggiamente di stare alla larga dal divano, bensì ci si impunta nel voler mostrare il massimo della comprensione per il fatto che il proprio compagno sia determinato a lobotomizzarsi davanti alla tv per un mese intero e addirittura si vuole spingere questa comprensione fino a fingere di essere tra quelli che “non seguo il calcio, ma guardo l’Italia quando gioca ai mondiali”, allora è bene che queste femmine analfabete siano almeno minimamente istruite riguardo al galateo che impone la situazione.
Niente paura: è un galateo semplice semplice, come semplici semplici sono le menti dei maschi quando si mettono per giorni interi a inseguire la palla in tv.
Basta, diciamo, attenersi a tre grandi macro – regole:
1. Non far finta di capire qualcosa di calcio, nemmeno le cose più elementari, se non è davvero così. Evitate commenti a sproposito come “Ma scusa, quel fallo non è da rigore?”, oppure “Aspetta, ma quello era in fuorigioco?” (sottigliezza del calcio che, ammettiamolo, non saremo mai pienamente in grado di capire, nemmeno dopo molte pazienti spiegazioni, per le quali comunque non ci sarebbe tempo durante i mondiali).
Quando vi vengono in mente questi quesiti è preferibile tacere e aspettare il corso degli eventi, sperando che siano essi stessi a darvi una risposta. Allo stesso modo quando lui, in preda alla confusione dell’euforia, condivide con voi un commento tecnico o semi-tecnico che non avete proprio gli strumenti per comprendere, non rispondete mai a sproposito: semmai sorridete e annuite, lui non si aspetta nulla di più.
2. Astenersi da considerazioni di carattere generale sul senso della vita, del vostro rapporto e sugli impegni del prossimo week end (giacché peraltro non ci sarà un prossimo week end). Per intenderci: non vi sognate nemmeno di guardare con occhioni grandi il vostro compagno per chiedere “Tesoro, mi ami?”, nemmeno se siete a letto abbracciati dato che molte partite si giocano in quelli che per noi sono orari notturni. (Del resto, anche se vi rispondesse “sì”, sarebbe solo per farvi stare zitte).
E – è persino inutile precisarlo – rassegnatevi: non esistono possibilità di organizzarsi per lo shopping, il mare, un pranzo in famiglia, una cena romantica
3. Ricordarsi sempre che gli omini in maglia blu (ma non solo) che stanno correndo come i pazzi lì dentro il televisore non sono uomini, ma solo calciatori, dunque non sono passibili di quegli stessi commenti che sareste anche autorizzate a fare se, anziché una partita, foste davanti ad un film. Per intenderci, Pirlo non è Johnny Depp e Buffon non è Viggo Mortensen: non fare mai-mai-mai il commento “Quanto è figo quel calciatore!”. Oltre ad essere considerate delle oche fastidiose e ignoranti, finita la partita (soprattutto se persa) potreste suscitare anche qualche complesso di inferiorità.
Buon divertimento anche a noi donne (e coraggio: anche questi mondiali passeranno presto!).