Facevano oltre 100 chilometri per compiere le loro rapine, ma a distanza di meno di 6 mesi sono stati presi: i Carabinieri della Stazione di Acate, supportati dai colleghi di Catania Librino, hanno arrestato i tre pluripregiudicati catanesi Antonio Bumbica, Giuseppe Dainotti e Alfio Massimiliano Calì.
Ecco la ricostruzione dei Carabinieri:
Nello specifico, il 27 gennaio 2014, i Carabinieri di Acate avevano ricevuto una segnalazione di tentata rapina in abitazione, ove tre individui si erano introdotti all’interno dell’abitazione di un 24enne del luogo, mentre lo stesso era intento a dormire. I tre malviventi una volta scoperti dalla vittima, lo avevo minacciato violentemente di morte, dandosi alla fuga, senza riuscire ad asportare nulla. Immediatamente i militari avevano avviato le indagini, anche sulla base delle descrizioni fisiche dei soggetti fornite dalla vittima, con la quale veniva constatato che le stanze da letto e il soggiorno era state tutte messe a soqquadro.
Fondamentale per lo sviluppo dell’indagine sono state le videoriprese estrapolate da due telecamere presenti nei pressi della zona dei fatti, dalla quale è stato possibile evincere il modus operandi dei rei: i tre, a bordo di un Fiat Bravo di colore grigio, dopo aver effettuati diversi giri di sopralluogo, si erano fermati ed una volta scesi dalla macchina si erano portati verso il portone d’ingresso dell’abitazione della vittima prescelta, da dove, arrampicandosi lungo il tubo del metano, avevano raggiunto il balcone del primo piano, per poi perpetrare l’azione criminosa al suo interno.
Successivamente, grazie anche all’importante collaborazione fornita dai colleghi della Stazione di Librino della Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa, è stato possibile appurare che la Fiat Bravo era stato noleggiata presso una ditta di Catania da parte del Bumbica. Dal primo reo è stato poi possibile addivenire all’identificazione dei suoi due complici. Il dato della macchina presa a noleggio è ricorrente nei raid messi a segno dal gruppetto criminale: infatti, il Calì e il Dainotti, il 29 gennaio 2014, ovvero appena due giorni dopo il tentativo di rapina ad Acate, erano poi stati tratti in arresto in flagranza del reato di furto in abitazione a Santa Caterina Villarmosa (CL), e nell’occasione erano stati sopresi a bordo di un’autovettura, anche in quel caso presa a noleggio da una ditta catanese e sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.
Un ulteriore riscontro finale alla complessa attività investigativa portata a termine dai Carabinieri di Acate è stato fornito dai tabulati telefonici dei cellulari in uso ai tre, tutti compatibili con lo svolgimento dei fatti delittuosi.
Proseguono le indagini per verificare se i tre si siano resi responsabili di ulteriori azioni criminose, nel territorio della provincia di Ragusa, nonché della Sicilia sud-orientale.
Contestualmente all’esecuzione della misura, i tre sono stati proposti per l’applicazione del provvedimento preventivo del “Foglio di Via Obbligatorio” dal Comune di Acate, al fine di scongiurarli a far rientro in quel territorio senza preventiva autorizzazione.