Da tre mesi senza stipendi, i lavoratori della Servizi per Modica sono da ieri lo stato di agitazione. La protesta è stata proclamata dai rappresentanti sindacati di categoria (Salvatore Terranova per la Fp Cgil, Giuseppe Scarpata per la Uilcem, Pippo Gurrieri per la Cub Trasporti).
Com’è stato ricordato in una nota indirizzata dai sindacalisti all’amministratore unico della Spm Antonio Guastella, al sindaco Ignazio Abbate e all’assessore alle partecipate Giorgio Linguanti, i lavoratori sono in attesa del pagamento delle mensilità di marzo, aprile e maggio: “L’insostenibile situazione dei dipendenti, oramai sprovvisti delle risorse necessarie per recarsi al lavoro, non può più avere come strumenti la scelta dell’attesa e della troppo prolungata prassi del dialogo tra le parti, con, da un lato, lavoratori e sindacato e, dall’altro, Amministratore unico e Amministrazione comunale, perché in questi ultimi due mesi tali legittimi percorsi non hanno prodotto i risultati che tutti si sarebbero aspettati.
Il sindaco nei giorni scorsi aveva assunto di effettuare alla Spm un mandato con un importo sufficiente per pagare almeno due mensilità (marzo e aprile) per mettere il personale in un contesto minimo di sopravvivenza, ma alla data odierna non ci risulta che l’Ente-Comune abbia onorato l’impegno, trasmettendo alla tesoreria comunale il mandato concordato”.
La proclamazione dello stato di agitazione non è che un “avvertimento” di un possibile sciopero che potrebbe essere proclamato da qui a breve, se non arriverà il mandato di pagamento da parte del Comune ma anche se non verranno fornite adeguate rassicurazioni sulla “salute” finanziaria della società per tutto il resto dell’anno: “Queste organizzazioni sindacali”, continua la nota “che non intendono essere causa dei disservizi e dei sacrifici che potranno provenire ai cittadini dalla sospensione di alcuni servizi per l’attuazione di una eventuale giornata di sciopero, manifestano all’Amministrazione comunale e all’Amministratore Unico la propria disponibilità alla istituzione di un tavolo di confronto non solo per far rispettare l’impegno del pagamento delle due mensilità, ma per monitorare, anche da qui a fine anno, i flussi che dal Comune saranno destinati alla Società partecipata per la corresponsione delle 14 mensilità previste dal Contratto nazionale di lavoro e per verificare i tempi e le modalità di applicazione della cassa integrazione per come stabilità nell’accordo sottoscritto tra le parti un paio di mesi fa.
Nel precisare che le scriventi è sono sempre pronti al confronto, ribadiscono la necessità che l’Ente-Comune trasmetta nel più breve tempo possibile il mandato alla tesoreria comunale per concretare la possibilità di liquidare, entro qualche giorno, le due mensilità per le quali l’Amministrazione si era impegnata”.
[Fonte: La Sicilia]