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Si vede il gommone si avvicina alla motonave.
E mentre i primi migranti salgono la scaletta, il gommone urta la nave, si fora e si scatena il panico. Sono le drammatiche scene riprese da una telecamera della maltese Norient Star che mostra la tragedia del mare costata la vita a tre migranti, annegati, mentre altri due sono dispersi.
Il comandante della nave, estranea all’incidente, ha ripreso il largo e ha segnalato la presenza di una motovedetta maltese che la lanciato dei salvagente e poi è andata via.
I migranti caduti in mare, durante le operazioni di salvataggio da parte della petroliera Norient Star, indossavano tutti i giubbotti di salvataggio che erano stati lanciati loro dall’equipaggio di una motovedetta maltese. Sono stati tenuti sott’acqua dal gommone rovesciato. Lo riporta l’Ansa e lo ricostruisce la squadra mobile della Questura che sta conducendo le indagini. Secondo quanto emerso, la tragedia sarebbe avvenuta in acque libiche durante le fasi di soccorso operate da parte della petroliera.
Dalle riprese di una telecamera presente sulla nave, spiegano gli investigatori, “appare evidente che le fatiscenti condizioni del gommone utilizzato per la traversata non hanno retto al peso eccessivo durante le fasi di trasbordo”. In 20 erano già saliti ed erano in salvo, quando il gommone strisciando sulla scaletta si è forato, mentre si sgonfiava alcuni migranti, presi dal panico, si sono lanciati in mare. Una volta capovolto il gommone li ha “trattenuti sott’acqua”, “nonostante indossassero tutti i giubbotti salvagente che pochi minuti prima erano stati dati ai migranti da una motovedetta maltese che poi si era allontanata”.
Così la Questura di Ragusa (che sta esaminando video e testimonianze per accertare eventuali responsabilità per la morte di 3 migranti avvenuta a seguito del trasbordo dal gommone alla petroliera che li ha soccorsi. 2 sono i dispersi, dei quali si sono perse le tracce per la forte corrente) sintetizza l’operazione:
Le indagini immediatamente iniziate a bordo della petroliera hanno fatto si che gli investigatori verbalizzassero le dichiarazioni del comandante, dell’equipaggio e di alcuni dei 102 migranti superstiti (tutti uomini) originari del Ghambia, Mali, Ciad, Senegal e Nigeria.
Tutti hanno riferito che l’imbarcazione si trovava alla deriva per un malfunzionamento del motore e che sono stati soccorsi da una motovedetta maltese che ha dotato di giubbotto salvagente i migranti sfamandoli con biscotti e dissetandoli con acqua.
Una volta effettuato il soccorso la motovedetta affidava il gommone con 107 (20 circa i minori) persone a bordo ad una petroliera battente bandiera maltese e riprendeva il mare per andare su un altro soccorso così come dichiarato dalle autorità maltesi.
Nelle fasi di trasbordo dal gommone alla nave mercantile, così come si evince dal video fornito dal comandante della nave ed esaminato dettagliatamente dall’Autorità Giudiziaria e dalla Polizia Giudiziaria, i migranti nel tirare una cima che li collegava alla nave, esercitavano molta forza facendo strofinare il gommone contro la scaletta e considerate le fatiscenti condizioni del natante, questo si forava ed in pochi istanti tutti i passeggeri rimasti ancora a bordo (95 circa) cadevano in acqua. Pochi i secondi per far si che tutti venissero presi dal panico nuotando l’uno sull’altro, causando così l’annegamento di 3 migranti successivamente recuperati. L’equipaggio ha riferito inoltre che altri 2 sono i dispersi in quanto nelle more del soccorso la corrente li trascinava via e se ne perdevano le tracce non consentendo loro il recupero nonostante avessero il giubbotto salvagente.
Alle ore 23.45 tutti i superstiti giungevano al porto di Pozzallo a bordo di un rimorchiatore e trasferiti all’interno del C.P.S.A. per le prime cure mediche, l’identificazione e le indagini della Polizia Giudiziaria.
Nel frattempo, la Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di un egiziano di 36 anni, ritenuto responsabile dello sbarco di 320 migranti avvenuto nella notte tra sabato e domenica al Porto di Pozzallo (150 dei quali sono stati immediatamente portati nel centro di accoglienza di contrada Cifali, mentre gli altri sono rimasti al Cpa di Pozzallo).
Durante le fasi di sbarco, la Polizia Giudiziaria ha individuato il probabile scafista isolandolo dagli altri: difatti, dopo poche ore di interrogatorio in presenza dell’avvocato, lo scafista ha confessato ed il tutto è stato confermato dai testimoni, sempre fondamentali per questa attività. I migranti hanno raccontato di violenze durante la permanenza nei centri di reclutamento in Libia per poter partire per il viaggio in Italia alcune delle quali terribili: “Qualcuno di noi preso dalla fame e dalla sete chiedeva cibo ed acqua e per questo veniva picchiato dai libici”, ha raccontato uno di loro.
Ogni migrante ha pagato in media 1.700 dollari, per un totale di 560.000 dollari circa che sono andati quasi tutti agli organizzatori ed una piccola parte allo scafista. Nel frattempo, continuano le indagini sullo sbarco di 102 migranti avvenuto ieri alle 23 al porto di Pozzallo. Dal video, oggetto di analisi della Polizia Giudiziaria, si è appreso che durante le fasi di trasbordo, dal gommone alla petroliera, c’è stato un incidente che ha fatto cadere tutti in acqua: per questo si registrano 2 dispersi e 3 giovani deceduti per annegamento (in corso d’identificazione).
Questo il VIDEO dello sbarco e dell’arresto:
[youtube]http://youtu.be/xhmK4qjhs4w[/youtube]