La Polizia di Vittoria questo mese ha dedicato particolare attenzione al rispetto delle norme di tutela ambientale. L’attività di vigilanza ha riguardato in particolare il controllo delle aree dove i raccoglitori di ferro vecchio conferiscono il metallo. Già nei giorni scorsi i controlli avevano portato al rinvenimento di oltre cinque tonnellate di rame di provenienza illecita ed alla denuncia del titolare per il reato di ricettazione. Il deposito tuttavia era autorizzato dalla regione Sicilia. Ecco come la Polizia ricostruisce l’operazione:
I controlli dei giorni scorsi hanno riguardato un deposito abusivo, sito in c.da Resinè a pochi chilometri da Scoglitti. Un’area vasta mille metri quadrati dove insiste un capannone di 150 metri quadrati.
A cielo aperto cumuli di rifiuti metallici, bidoni di fitofarmaci, parti meccaniche e sul terreno visibili tracce dei resti della bruciatura dei cavi di rame al fine di privarli della guaina plastica oltre ai riversamenti di olio di motore esausto.
I titolari erano sprovvisti di qualsiasi autorizzazione. L’attività di raccolta effettuata senza alcuna possibilità di verificare la tracciabilità e quindi la legittima provenienza dei metalli. Nessun registro di carico e scarico dei rifiuti e nessun formulario dei rifiuti in entrata.
I formulari, previsti dalle “Norme in materia ambientale” permettono di verificare la provenienza e la destinazione dei rifiuti metallici. Oggi sono uno strumento importantissimo, anche ai fini di Polizia, per accertare la lecita provenienza dei materiali, atteso il pericolo che i centri di raccolti diventino luogo dove i malavitosi dediti ai furti conferiscono il materiale ferroso, rame o alluminio trafugato dalle campagne.
Pertanto con questa operazione si sono raggiunti due obiettivi, quello di tutalare l’ambiente e quello di ostacolare il fenomeno dei furti nelle aziende agricole e zone rurali.
Nel complesso sono state denunciate tre persone appartenenti allo stesso nucleo familiare per aver effettuato attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza delle prescritte autorizzazioni, iscrizioni o comunicazioni. L’intera area è stata sottoposta a sequestro preventivo.