L’occupazione del suolo pubblico mette l’un contro l’altro il presidente dell’Ascom di Modica Peppe Barone e il sindaco Ignazio Abbate.
La delibera con cui la Giunta ha approvato le linee guida per la disciplina del settore, infatti, andrebbe ad equiparare gli esercenti con gli artigiani del settore alimentare, giustificando questa scelta “al fine di consentire semplicemente una più confortevole consumazione anche all’esterno dei prodotti acquistati all’interno dell’attività commerciale o artigianale”.
Un dettaglio non da poco, agli occhi dell’Ascom Modica, che chiede al sindaco la revoca della delibera evidenziando una un’interpretazione difforme della circolare del Mise n. 3603/C del 28 settembre 2006. “Inoltre il Consiglio di Stato, sezione V”, aggiunge Barone “con la sentenza n. 5578 del 10 novembre 2008, pone dei paletti sul confine che separa l’attività artigiana e commerciale da quella svolta dagli operatori del settore della somministrazione; ove non venissero riconosciuti tali limiti ci troveremmo dinanzi ad una iniqua condizione che penalizzerebbe tutto il settore”.
Va precisato comunque che la delibera della Giunta contiene solo delle linee guida, dettate da un lato dalle pressanti richieste degli esercenti all’inizio della stagione turistica, ma dall’altro anche dall’esigenza del Comune di garantire in maniera più generica il decoro urbano e l’uniformità estetica del centro storico.
Se si prevede che gli uffici debbano sin da subito conformarsi a queste indicazioni, è anche vero che ogni integrazione o modifica dovrà essere demandata ad una delibera del Consiglio per la modifica di questo specifico Regolamento. Peraltro accelerare le procedure autorizzative per la concessione degli spazi, consentirà al Comune di incrementare gli introiti da questa entrata.
[ Fonte La Sicilia ]