I presidenti dei Consigli comunali di Modica, Ragusa e Vittoria – Roberto Garaffa, Giovanni Iacono e Salvatore Di Falco – hanno incontrato lunedì mattina a Palazzo San Domenico, a Modica, i rappresentanti del Comitato No Aste e del Movimento dei Forconi.
La Consulta dei presidenti del Consiglio della provincia ha infatti deciso di farsi carico di questo argomento “per valutare” ha spiegato Garaffa “quali iniziative concrete poter assumere per aiutare coloro che vivono questo dramma, probabilmente incomprensibile per chi non lo attraversa personalmente”. “Ci mettiamo a disposizione” ha premesso il ragusano Giovanni Iacono “per qualsiasi azione utile a sostenere questa battaglia, cominciando con il coinvolgimento dei nostri consigli comunali sull’approvazione di un unico ordine del giorno da trasmettere poi al Governo nazionale, a quello regionale, all’Agenzia delle Entrate, all’Inps”.
“È per noi importante” ha dichiarato il vittoriese Angelo Giacchi, rappresentante del Comitato No Aste: “prendere atto di quella che è ormai la vicinanza delle istituzioni rispetto a questa battaglia: una vicinanza che ci dà un pizzico di coraggio in più dopo una lunga amarezza, dovuta al fatto di essere stati lasciati a lungo da soli. Evidentemente si va facendo diffusa la consapevolezza delle difficoltà delle imprese e delle famiglie, che determinano una situazione sociale che si va esasperando. Forse noi abbiamo avuto il merito di accendere i riflettori su questa vicenda, ma ora tocca a voi, alle istituzioni, sposare questa causa: vi dico, anzi, che se volete evitare che diventi davvero un dramma per il territorio, non avete più tempo”.
Il presidente del Consiglio comunale di Modica Roberto Garaffa ha preso impegno di incontrare giovedì prossimo il vicepresidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta, per valutare la possibilità che un ordine del giorno venga approvato dai Consigli comunali di tutta la Regione e non solo della provincia.
Dei consiglieri comunali modicani era presente all’incontro solo Giorgio Falco, che ha suggerito di tenere un Consiglio aperto “dato che” ha detto “il giorno e l’ora della convocazione di questo incontro ha reso proibitiva una partecipazione più ampia”.
[Fonte: La Sicilia]