La giunta municipale di Ispica ha adottato stamane la delibera n. 63 con oggetto: “Annullamento in autotutela della delibera del C.C. n. 41/2013 riguardante la dichiarazione di dissesto finanziario della Città di Ispica per vizi di illegittimità – Proposta per il Consiglio Comunale”.
Attraverso questa deliberazione arriva a compimento il procedimento – avviato con la precedente deliberazione n. 128 del 6 dicembre 2013 – con il quale era stato avviato l’iter per mettere il Consiglio comunale nelle condizioni di deliberare l’annullamento della deliberazione di dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, adottata in data 27 aprile 2013.
Così in un comunicato stampa del Comune di Ispica si motiva questa scelta:
Nella deliberazione adottata stamane si fa espresso riferimento alla circostanza che l’avvio del procedimento era stato comunicato alla Corte dei conti per la Regione Siciliana, alla Corte dei conti sezione di controllo per la Regione Siciliana, alla Prefettura di Ragusa, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno, alla Commissione straordinaria di liquidazione e alla Commissione per la Finanza per gli Organici degli Enti Locali e che nessuno degli Organi istituzionali coinvolti ha inviato comunicazione di sorta e men che meno ha formulato opposizione alla prosecuzione del procedimento.
Fra le motivazioni – suggerite dal prof. avv. Agatino Cariola, difensore del Comune nei ricorsi giurisdizionali avverso la dichiarazione di dissesto – poste a fondamento della deliberazione in questione il capo settore “Servizi finanziari” proponente ha evidenziato: a) che la deliberazione consiliare n.41/2013 risulta non aver affatto valutato la possibilità di richiedere ed ottenere i fondi previsti dal decreto-legge n. 35 del 2013, né ha preso in considerazione il parere sfavorevole dei Revisori dei Conti e che perciò risulta illegittima per violazione del decreto-legge n. 35 del 2013 e per difetto di istruttoria e di motivazione; b) che la deliberazione di dissesto è motivata solo in attuazione della deliberazione della Corte dei conti sezione di controllo per la Regione Siciliana del 29 marzo 2013 senza tener in conto il diritto sopravvenuto e la conseguente necessità di rivalutare l’assetto degli interessi pubblici da perseguire con efficienza e nel rispetto della buona amministrazione, anche in considerazione del carattere residuale della dichiarazione di dissesto, da adottare in base al principio di proporzionalità solo allorquando non sia esperibile nessuna altra soluzione, la quale è invece rinvenibile nell’occasione nell’accesso ai fondi resi disponibili dal decreto-legge n. 35 del 2013, volto non a caso ad offrire agli Enti locali le misure e gli strumenti necessari per evitare il dissesto; c) che la Corte costituzionale con sentenza n. 219 del 19 luglio 2013, sopravvenuta alla deliberazione consiliare di dissesto, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 13, decreto legislativo n. 174 del 2012, nella parte in cui si applica ai comuni nelle regioni ad autonomia speciale, come é stato ancora di recente riconosciuto dalla Corte di cassazione, sezioni unite, 19 marzo 2014 n. 5805 e che per questo mancava il presupposto normativo per procedere al dissesto del Comune; d) che la Giunta Municipale, nella considerazione dei vizi di legittimità che inficiano la delibera di dichiarazione di dissesto, ha approvato la delibera n.128/2013 con cui ha avviato il procedimento amministrativo volto all’annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale n.41/2013 con cui era stato approvato lo stato di dissesto, motivando la scelta con la sussistenza e la tutela dell’interesse pubblico e dell’autonomia gestionale dell’Ente Comunale, soprattutto tutelando e difendendo gli interessi pubblici della collettività, compressi dalla dichiarazione di dissesto, come “il diritto alla buona amministrazione, il diritto all’equa imposizione fiscale in relazione alla capacità contributiva personale, all’istruzione e all’educazione, alla tutela della salute”; e) che sussistono tutti i presupposti per l’annullamento in autotutela della deliberazione consiliare n. 41/2013, per la illegittimità integrata e per la presenza di interessi pubblici concreti ed attuali che possono essere assicurati solo a mezzo del suo venir meno.
La Giunta Municipale, facendo proprie le motivazioni poste a base della proposta, ha oggi deliberato di trasmettere al Consiglio comunale per la sua adozione la proposta di deliberazione di annullarein autotutela la deliberazione del Consiglio Comunale n. 41/2013, avente per oggetto la dichiarazione di dissesto finanziario della Città di Ispica, per i suoi numerosi ed evidenti vizi di legittimità.
Conclusa la seduta odierna della Giunta Municipale, alla quale hanno partecipato tutti gli Assessori, il sindaco Piero Rustico ha dichiarato: “L’atto adottato stamane dalla Giunta Municipale, frutto di una precisa volontà politica di portare la città fuori dalle secche nelle quali è stata cacciata, grazie anche alle importanti novità legislative e giudiziarie sopravvenute, pone il Consiglio comunale nelle condizioni di deliberare l’annullamento del dissesto, riportando l’Ente alla sua ordinaria amministrazione. Ora è necessario che tutte le forze politiche si prendano con realismo le loro responsabilità e facciano l’unica scelta che gli ispicesi reclamano a gran voce: annullare il dissesto. Ciò significa fare prevalere la nobiltà del ruolo politico che ci è stato assegnato, significa ridare serenità alla maggior parte dei dipendenti comunali, significa dare ossigeno alle nostre imprese e ai creditori del Comune che riceverebbero immediatamente le somme che abbiamo in cassa senza poterle spendere, significa ripristinare tutti servizi a favore della nostra comunità e soprattutto significa alleggerire il carico fiscale sulle spalle dei nostri concittadini. A questo punto mi auguro che ciascuna parte politica sappia avere la capacità di parlare il linguaggio della verità fuori di ogni banale distinzione e disputa. Me lo auguro per la dignità di noi, classe dirigente di questa piccola città, e nell’interesse di chi a noi a voluto affidare il gratificante ruolo della rappresentanza nelle Istituzioni.”