“Non giudico e non commento l’atteggiamento del sindaco di Ragusa sulla vicenda del Consorzio Universitario, ma sottolineo che se il dialogo è rimasto aperto lo si deve al senso di responsabilità dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali che, a fronte della richiesta di comparare sul piano giuridico le delibere della Provincia di Trapani e di Ragusa sui recessi dai rispettivi consorzi universitari, hanno accettato l’idea di acquisire un parere legale per verificare se esistono differenze tra i due provvedimenti. Per il resto toccherà ad altri giudicare l’atteggiamento di chi ha abbandonato il tavolo”.
Così il commissario straordinario Carmela Floreno, dopo le dichiarazioni del sindaco di Ragusa Federico Piccitto, che ha ritenuto di rendere pubblica la sua scelta di abbandonare la riunione, chiesta dalle organizzazioni sindacali, sulla vicenda del Consorzio Universitario.
“Come Commissario della Provincia di Ragusa, ora Libero Consorzio Comunale” aggiunge l’ex prefetto di Siracusa e Enna “non mi sono mai permesso di sostituirmi nelle scelte del Comune di Ragusa e ho solo chiesto spiegazioni in ordine alla proposta di modifica dello statuto del Consorzio Universitario, che, benché scritta a quattro mani col sindaco, non è stata ancora deliberata dal comune di Ragusa”.
Il problema qui è un altro: tutti conoscono gli impegni finanziari che la Provincia deve onorare ma si vogliono sostituire alla ‘governance’ di questo Ente dettandone l’agenda e gli impegni economici, mentre non registro alcun intervento in ordine al rinnovo del CdA del Consorzio Universitario, scaduto da più di un mese, e non rispondente, nella sua composizione, ai nuovi dettami di legge e che, malgrado ciò, continua ad amministrare senza aver attivato alcuna azione di ‘spending review’ e ad ‘imporre’ unilateralmente al socio Provincia il contributo che quest’ultima deve corrispondere.
“Il muro contro muro non è tra i due maggiori soci del Consorzio Universitario – aggiunge il commissario straordinario – soci che si sono impegnati a mantenere la presenza universitaria in provincia di Ragusa, ma il ‘muro di gomma’ attuato dalla ‘governance’ del Consorzio che continua ad amministrare liberamente e fuori dalle regole, salvo poi chiedere il conto alla Provincia. Ecco questo non è possibile. C’è un rispetto istituzionale che la Provincia rivendica e prioritariamente il mio obiettivo è quello di salvaguardare l’Ente mantenendo la sua stabilità finanziaria”.