Dal grande al piccolo schermo, anzi al piccolissimo ma praticamente infinito schermo del mondo del web. Il film R. Di Caprio, pellicola comica indipendente per la regia di Emanuele Malloru e Alessio Micieli, interamente prodotta in provincia di Ragusa, è ora disponibile gratuitamente su Youtube.
La scelta di condivisione collettiva è stata decisa dalla produzione Axel Film, che ha voluto così ringraziare il pubblico per il successo ottenuto. Il film è stato proiettato una trentina di volte in numerosi cinema della Sicilia, ottenendo in 25 proiezioni il sold out con in totale circa 5000 spettatori paganti.
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Senza finanziamento regionale o statale a coprire le spese di produzione e distribuzione, solo un budget record di 1.500 euro se si pensa che le riprese sono state effettuate in provincia ma che hanno toccato anche Roma, Londra e la dorata Hollywood, R.Di Caprio racconta la storia di un vagabondo che vive di espedienti, parla esclusivamente in dialetto e si innamora della bella Barbara Giummarra che sta però col figlio di papà di turno, interpretato da Piero Gurrieri. Nel cast, tra gli altri, anche Michele Turlà, Lucio Micieli, Viviana Arezzi, Francesco Vittoria e gli attori della compagnia teatrale “Skiffariati” di Chiaramonte Gulfi.
Questa l’intervista che Freetime ha fatto al regista Alessio Micieli, qualche mese fa:
Alessio tu di questa commedia hai curato praticamente ogni aspetto ma l’idea a chi è venuta?
A Emanuele Malloru, film maker ragusano 21enne che mi aveva inizialmente proposto di lavorare insieme ad una serie web per Youtube. Io, però, che vengo proprio da quel mondo, ho rifiutato perché volevo fare qualcosa di diverso e gli ho risposto che, se gli andava, potevamo mettere mano a qualcosa di diverso, un lungometraggio. E così è stato.
Perché “R.Di Caprio”? E che personaggio è Rolando?
Rolando Di Caprio è il personaggio di una mia parodia che ha avuto un grandissimo successo su Youtube. Abbiamo voluto puntare su una cosa che comunque avesse già il suo seguito e poi c’è anche la finezza della somiglianza con Leonardo Di Caprio e abbiamo pensato che sarebbe stato facile l’accostamento nelle ricerche sul web. Rolando è un vagabondo che non ha un lavoro e vive di furti ed espedienti vari, che va in giro a rubare la benzina, non si fa scrupoli con la gente e vive alla giornata. Il suo più grande problema è il pregiudizio e infatti il film si basa su questo. Il pregiudizio nei confronti di chi esteticamente o socialmente appare in un determinato modo e la mattina non si camuffa con giacca e cravatta.
Oltre al pregiudizio altri temi trattati nel film sono il finto perbenismo e l’amore che non conosce limiti, per lo meno economici. Perché avete scelto questi argomenti? La Sicilia è questo?
L’Italia è questa. Basta guardare alla classe politica per capire come dietro un ruolo istituzionale spesso si celi la faccia sporca della persona che tutti ignorano. Viceversa un Rolando di Caprio che non ha una laurea, che non ha stile e che non è benestante viene visto sotto una luce negativa. Il film è in dialetto proprio per rendere ancora meglio il distacco tra Rolando, volgare e ignorante ma schietto e sincero, e il resto dei personaggi che parlano in italiano, sono ricchi ma si rivelano i più disonesti.
Questo è un progetto tutto ragusano ma che avete portato in giro per il mondo. Siete finiti anche negli Stati Uniti per girarlo ma avete speso solo 1500 euro! Com’è stato possibile?
Siamo stati pratici, abbiamo usato quello che avevamo. Nel film ci sono Roma, Londra e Hollywood ma solo a Roma siamo andati di proposito perché l’attrice protagonista, Barbara Giordano, vive e lavora nella capitale. A Londra dovevo andarci io per impegni personali e mi sono organizzato per fare una bella ripresa là. Per Hollywood stesso discorso. Ci è andato Nunzio Quattrocchi che interpreta Spikalino, l’amico di Rolando, e abbiamo pensato di contattare un film maker del posto che ci conosce e ha realizzato le immagini del finale.
Finora avete avuto un buon riscontro ai botteghini. Adesso cosa vi aspettate da questo film?
Abbiamo registrato il sold out in tutte le sale in cui abbiamo proiettato, a Vittoria, Comiso, Ragusa e Pozzallo. L’idea sarebbe quella di promuovere il film in tutta la Sicilia. Il problema è che non avendo una distribuzione, come capita per quasi tutte le produzioni indipendenti, dovremmo investire su di essa e spendere almeno quanto già investito per la produzione e poiché al di fuori dei confini ragusani non sappiamo cosa potrebbe accadere, perché troveremmo un pubblico diverso, che non ci conosce. Insomma stiamo valutando.
Come ti muovi nell’ambito della produzione con la tua Axel film? Hai altri progetti?
Io vorrei fare cinema qui a Ragusa ma dalle nostre parti per riuscire nell’intento le strade sono due: o conosci qualcuno che ti aiuta a reperire finanziamenti o ti dai da fare tu. Io faccio così. Non ho una casa di produzione in quanto tale, non vado in cerca di soldi e mi metto in gioco personalmente. Ad esempio adesso con il ricavato della vendita dei biglietti abbiamo intenzione di produrre qualche altra cosa e così via, sperando di crescere e non fermarci. L’idea sarebbe quella di produrre un cortometraggio da mandare ad un concorso, cosa che con “R. Di Caprio” non possiamo fare perchè troppo commerciale e dialettale.
Niente concorsi ma qualche riconoscimento importante lo avete comunque ottenuto…
Siamo stati contattati dal Presidente della IV commissione alla Regione Sicilia e dal vicepresidente dell’ARS che ci hanno comunicato che il film verrà preso ad esempio per un futuro bando cinematografico a livello regionale. Con il nostro lavoro abbiamo dimostrato che anche con poco si può fare tanto, che basta la passione e che quel poco che si spende lo si può riprendere e triplicare. Il bando permetterebbe di stanziare delle somme non solo per la produzione dei film ma pure per seguirlo lungo tutto il delicato iter della distribuzione evitando che si perda.
I momenti più divertenti e particolari di questa avventura?
Mi viene in mente una scena che abbiamo girato dentro un camper. Era molto complessa perché una ragazza si doveva spogliare davanti al protagonista senza mai diventare volgare e per un’attrice non professionista recitare davanti ad una telecamera mentre si spoglia non è facile. Tra gli attori, inoltre, è stato inserito un vero nomade e con lui dovevamo girare una scena in spiaggia a Marina di Ragusa. In quei giorni Luca Zingaretti si trovava nella frazione e ci ha visti all’opera. E’ sceso in spiaggia, ha notato che avevamo allestito una sorta di set attorno al barbone e si è mischiato alla folla che ci osservava incuriosita. È rimasto quasi 15 minuti e aveva una faccia sconvolta!
Questo film lo avete portato anche nelle scuole. Che accoglienza avete trovato?
Lo abbiamo fatto per dare una speranza ai ragazzi, per motivarli a credere nelle loro capacità senza farsi intrappolare da dogmi o regole. Noi non siamo stati aiutati da nessuno e abbiamo ottenuto un risultato straordinario solo perché ci abbiamo creduto. Siamo convinti che nei ragazzi dopo aver visto il film si sia accesa una fiamma e che abbiano pensato “se ci sono riusciti loro possiamo farlo anche noi” e non solo in ambito cinematografico.