“Quando la gestione diretta espletata dal Comune per mezzo dell’azienda ausiliaria si rivela, oltre che carente qualitativamente, non atta a porre in essere la necessaria politica di raccolta differenziata, antieconomica e quindi detrattiva degli interessi della collettività comunale, nessun ostacolo di carattere normativo si frappone alla possibilità di superare il pregresso affidamento in house ed esternalizzare il servizio”.
È uno stralcio della sentenza con la quale il TAR di Catania ha accolto il ricorso del Comune di Vittoria a seguito del contenzioso presentato, nel 2012, dagli ex dipendenti Amiu. Un contenzioso scaturito dalle delibere, di giunta prima e del consiglio comunale poi, con le quali l’Ente ha deciso di liquidare la municipalizzata che per 30 anni ha curato il servizio di raccolta dei rifiuti e dell’igiene ambientale in città, per affidarlo alla SAP dopo la gara d’appalto. La notizia è arrivata pochi minuti fa a Palazzo Iacono e il Sindaco, Giuseppe Nicosia, si è detto “felice per l’ennesimo risultato positivo in termini giudiziari”.
“I dipendenti dell’Amiu avevano impugnato l’atto ritenendo illegittima la nostra attività, ma la verità è che non volevano perdere il loro status di dipendenti pubblici” ha proseguito Nicosia. “Le nostre motivazioni, però, erano legate a esigenze di legalità da un lato e di tutela delle ragioni dei vittoriesi dall’altro, perché il servizio di raccolta dei rifiuti aveva ormai raggiunto livelli indecenti e con spese enormi per le casse comunali. Con l’esternalizzazione, invece, abbiamo risparmiato circa 2 milioni e mezzo di euro l’anno e questo fa intuire perchè a molti interessasse che l’Amiu, macchina mangiasoldi e noto poltronificio, continuasse a vivere”.
Secondo il primo cittadino, grazie alla dismissione della municipalizzata la città è stata salvata dal crollo ambientale ed economico. “Il TAR non solo ci ha dato ragione sui motivi giuridici, ma anche dal punto di vista del merito perché ci riconosce il fatto di aver agito nel rispetto della concertazione sindacale e di aver reso il più sereno possibile il passaggio dei dipendenti dall’Amiu alla Sap. Riceviamo, così, un nuovo sigillo di legalità a dispetto delle critiche e delle denunce di chi ci ha sempre tacciati di muoverci nel campo dell’illecito”.
La sentenza è stata accolta a Palazzo Iacono come un’ulteriore spinta ad andare avanti anche nella lotta contro l’ATO Ambiente, per risolvere il problema della bonifica della discarica dismessa di c.da Pozzo Bollente. Proprio ieri Nicosia aveva scritto al Prefetto, Annunziato Vardè, per dargli atto di aver avviato un percorso virtuoso nel momento in cui aveva messo alle strette l’Ato, costringendola a predisporre subito almeno un progetto per limitare i danni ambientali arrecati negli anni ad una vasta area del territorio vittoriese.
“Pare che ora, grazie all’intervento di Sua Eccellenza, sia stata finalmente predisposta la bozza di un progetto esecutivo” ha concluso Nicosia “per cui ho invitato il Prefetto a indire una conferenza per visionarla e capire se si possa procedere. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e ad anticipare le somme necessarie per la bonifica post mortem del sito, nonostante abbiamo diritto a milioni di euro di risarcimento”.