Carcere di Modica, chiuderlo è la peggior scelta possibile. Dice la Cgil

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La chiusura del carcere di Modica, con relativo trasferimento dei detenuti al già saturo carcere di Ragusa e ad altre carceri della Sicilia, viene commentata da Giovanni Avola, segretario generale della Cgil Ragusa, così:

– Una scelta, inspiegabilmente accelerata dall’Amministrazione Penitenziaria, collegata alla soppressione del Tribunale di Modica, senza tener conto dei tentativi del Presidente Crocetta di mantenere in vita la struttura giudiziaria modicana.
– Una scelta che ignora l’emergenza sbarchi sulle nostre coste e che determina l’arresto di decine di scafisti che per competenza territoriale vengono trasferiti nel carcere di Ragusa.
– Una scelta che ignora i rigidi parametri della cosiddetta sentenza Torregiani che hanno portato alla chiusura per inidoneità dei reparti di minorati psichici e femminile al carcere di Ragusa, struttura sprovvista di docce all’interno delle camere di pernottamento.
– Una scelta dettata dalla fretta del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Veneziano. Perché questa fretta? Si preoccupa, forse, che anche per Modica possa accadere quel che è avvenuto per il carcere di Nicosia che è stato salvato da una telefonata in extremis dell’allora ministro Cancellieri?
– Una scelta che ignora l’iniziativa parlamentare delle ultime ore volta a trasformare la Casa Circondariale di Modica in Istituto a custodia attenuata.

Insomma una scelta “ragionieristica” che non tiene conto delle condizioni oggettive delle Case Circondariali di Ragusa e Modica e che non prende in considerazione l’intreccio di soluzioni che nei fatti possono portare alla sospensione del provvedimento di soppressione del carcere di Modica.

Alla luce di queste considerazioni, la Cgil – conclude Avola – è pronta a mobilitarsi per la difesa della struttura modicana, per tutelare tutto il personale carcerario e per assicurare una dignitosa e non affollata sede ai detenuti.