C’è anche un carabiniere che attualmente opera nella Compagnia di Vittoria, per la precisione nella stazione di Comiso, tra i militari dell’arma arrestati su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.
Il ciclone giudiziario ha coinvolto quattro carabinieri in passato operanti nella stazione di Gela e cinque imprenditori. Pesanti le accuse mosse a vario titolo ai nove indagati con l’inchiesta condotta dai Carabinieri del Ros su delega della Dda: concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dalle finalità mafiose, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, millantato credito e truffa.
In sette sono finiti agli arresti domiciliari, a un altro è stato imposto l’obbligo di presentazione, mentre il sottufficiale dei Carabinieri, da un paio di anni trasferito da Gela dove per diverso tempo ha svolto attività di Polizia giudiziaria, si trova in carcere. Ora gli si contesta il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
L’indagine ha preso le mosse più di un anno fa dalle dichiarazioni del collaborante Emanuele Cascino, ex “fedelissimo” di Giuseppe Alfieri, che gli inquirenti indicano come il “leader” del “terzo polo” della mafia.