Palazzo degli Studi, i ragazzi si rivolgono a Papa Francesco

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Santo Padre,
chi Le scrive è un gruppo di studenti del glorioso Liceo Classico “T. Campailla” di Modica, cittadina in provincia di Ragusa e Patrimonio dell’Umanità, nota per il suo stupendo barocco e per il suo squisito cioccolato, che avremmo il piacere di farLe assaggiare. Ci rivolgiamo a Lei perché ci ha colpito la Sua disponibilità ad ascoltare le persone più umili e anche per la forza interiore che ci ha trasmesso la sua stupenda frase scandita in occasione della Domenica delle Palme, durante la Santa Messa:“PER FAVORE, NON LASCIATEVI RUBARE LA SPERANZA!”. Il nostro problema lo solleviamo da tempo alle autorità competenti, senza mai essere riusciti ad avere risposte concrete. La sede della nostra scuola è un imponente edificio di tre piani, denominato “Palazzo degli Studi”, con annessa la chiesa di S. Maria del Soccorso, situato nel centro storico della città e costruito nei primi decenni del XVII secolo per la Compagnia di Gesù, su iniziativa della nobildonna spagnola Vittoria Colonna. I benemeriti Gesuiti ne fecero un luogo di alti studi e di cultura, occupandosi dell’istruzione dei giovani nel Sud-Est della Sicilia, Siracusa compresa. Dal 1862, dopo la confisca dei beni ecclesiastici da parte del Regno d’Italia, l’edificio fu sede del Ginnasio Comunale, dell’Istituto Tecnico Archimede e successivamente del Liceo Classico “T. Campailla”. Il nostro Palazzo è stato da sempre l’emblema indiscusso dell’intera cultura locale e non solo; ma negli ultimi decenni è stato abbandonato a se stesso e il tempo gradualmente lo ha reso fatiscente: soprattutto il terzo piano è diventato un rifugio di ratti e piccioni, con conseguente accumulo di carogne e tonnellate di guano, che fino a un mese fa giaceva minaccioso sopra le nostre teste. Solo sensibilizzando i cittadini con iniziative varie – raccolta di firme, coinvolgimento dei mass media locali, diffusione di foto che evidenziavano il grave problema igienico – siamo finalmente riusciti ad ottenere un intervento dell’Amministrazione comunale, ente proprietario dell’immobile, limitatamente alla rimozione dell’ammasso di letame accumulatosi negli anni. Questo però, Santo Padre, era solo il primo degli obiettivi che noi studenti, parte attiva e fondamentale della protesta, ci eravamo prefissati. Tutta la Città di Modica, che si è unita senza esitazione alle nostre rivendicazioni, chiede adesso la ristrutturazione e il totale recupero dell’edificio. E dire che, con la legge 433/91, era stata stanziata un’ingente somma di denaro, destinata al suo recupero, poi inspiegabilmente impiegata per altre opere. E’ intollerabile che nel cuore della città Patrimonio UNESCO rimanga ancora in uno stato di totale abbandono una parte considerevole del monumentale Palazzo degli Studi, che dovrebbe rappresentare il tempio della cultura modicana. Il terzo piano, ancora inagibile nonostante l’intervento di pulizia effettuato, potrebbe essere sede di aule e servizi che mancano alla nostra scuola e di cui esso dispone: l’ampia Biblioteca, dove troverebbe sistemazione adeguata il patrimonio librario della scuola e parte di quello gesuitico venuto di recente alla luce; l’Auditorium, per le attività culturali e artistiche; vari Laboratori Scientifici e Informatici, nonché un’adeguata Palestra coperta. In ogni caso Il Palazzo ha bisogno di interventi immediati di manutenzione, come la scerbatura delle pareti, la sistemazione del cortile interno (la nostra palestra!), dove noi ragazzi pratichiamo attività motoria in condizioni di estrema precarietà. Sulla base delle promesse del Governo Renzi, il Comune ha chiesto un finanziamento di €6.892.000. Consapevoli che la somma richiesta per il restauro appare eccessiva rispetto allo stanziamento complessivo promesso per l’edilizia scolastica dal Governo, ci rivolgiamo a Lei, Santo Padre, per avere almeno il conforto della sua considerazione e soprattutto di una Sua preghiera.
Ci benedica Santo Padre, insieme alla nostra amata Città,
Gli studenti del Campailla.