“In circostanze simili generare allarmismi è la cosa più facile. Cerchiamo, invece, di mantenere la calma, di discutere e di capire come stiano realmente le cose per arrivare ad una soluzione condivisa anche perché comunque, nel frattempo, i servizi continueranno ad essere attivi”. E’ il commento del Commissario Straordinario F.F. dell’ASP di Ragusa, Vito Amato, alla notizia della paventata soppressione di neonatologia al Guzzardi di Vittoria e al Maggiore di Modica. 4 posti in tutto (2 nel versante ipparino e altrettanti in quello modicano) destinati ad accogliere i neonati con patologie più o meno gravi e che hanno bisogno di assistenza medica e infermieristica h24. Assistenza che, alla luce della mancata attuazione del decreto Russo del 2 dicembre 2011 finalizzato al riordino dei punti nascita in Sicilia, rischia di venir meno con la conseguenza che i piccoli dovranno essere trasferiti a Ragusa, dove sono disponibili 16 posti, o fuori dai confini provinciali se il reparto nel capoluogo è saturo.
Domani pomeriggio a Ragusa avrebbe dovuto tenersi una conferenza di servizio alla presenza dei direttori sanitari di Guzzardi e Maggiore, dei due primari di pediatria e del Capo Dipartimento materno e infantile per fare il punto della situazione, capire come già da lunedì si stia operando per fronteggiare l’emergenza e tentare una strada che sia il più possibile indolore per i neonati e i loro genitori. L’incontro, però, è stato rinviato proprio pochi minuti fa e probabilmente si terrà venerdì.
Il problema è stato posto al centro dell’attenzione, ieri sera in consiglio comunale a Vittoria, dal consigliere comunale Salvatore Artini che, nel suo intervento, ha spiegato come la mancata attuazione del decreto Russo non abbia consentito a Vittoria, che pure rispetta il criterio delle 1000 nascite annuali, di avere ancora effettivi i 4 posti letto previsti e che sono propedeutici all’arrivo di nuovo personale medico e infermieristico da utilizzare proprio per la neonatologia. Il problema dell’insufficienza dell’organico, a suo dire, ci sarebbe tutto l’anno, ma in estate è vera emergenza perché molti vanno in ferie. “Ogni anno sono circa 150 – ha spiegato Artini – i neonati che hanno bisogno della neonatologia e adesso la città rischia di essere privata anche di questo servizio essenziale. Eppure la soluzione è sotto gli occhi di tutti. Basterebbe che qualcuno a Palermo si muovesse per far applicare il decreto ma registriamo un immobilismo totale da parte di chi di dovere e principalmente dell’On. Giuseppe Di Giacomo che, da Presidente della Commissione Sanità, ha messo al primo posto la crociata per i piccoli ospedali, tra cui quello della sua Comiso (che potrebbe, invece, rinunciare alla chirurgia visto che non ha neanche la rianimazione e far confluire personale qualificato nei tre nosocomi principali) e sta facendo collassare i grandi nel disinteresse generale”.