Il pubblico modicano quest’anno si è riappropriato della propria sala cinematografica e, grazie alla doppia rassegna invernale organizzata dal Cineclub “La città nascosta”, anche del gusto di una costante frequentazione col cinema d’autore.
Chiude dopo ben sedici appuntamenti “Resistenze cinematografiche”, a cui il Cineclub quest’anno ha potuto lavorare soltanto grazie alla sensibilità, alla disponibilità e al sostegno dell’Avis di Modica, che ha scelto coraggiosamente di investire su questo progetto culturale, come ha già fatto con altri in città, condividendo in modo particolare l’idea di puntare sulla cultura come strumento e cifra di convivenza civile, di “resistenza” per un patrimonio di valori anche attraverso esperienze che negli anni sono diventate occasioni immancabili di conoscenza e riflessione collettiva.
Il cinema è un linguaggio da sempre capace di coinvolgere il proprio pubblico in questo senso, contribuendo ad attivare meccanismi di cittadinanza partecipe e critica, disponibile ad aprire il proprio sguardo verso un orizzonte più ampio.
La rassegna, suddivisa in due parti, ha avuto tempo e spazio per consolidare con il proprio pubblico un rapporto intenso di scambio e condivisione intorno ad uno spettro variegato e avvincente di titoli d’autore, che ha consentito a tutti di percorrere un lungo viaggio in una molteplicità di temi e di linguaggi: da “La vita di Adele” di Abdellatif Kechiche, che ha aperto la rassegna lo scorso dicembre, ponendo fine all’attesa curiosa dei cinefili di tutta la provincia, fino all’irresistibile riproposizione di “Ninotchka” di Ernst Lubitsch, vero e proprio esempio di “cinema che resiste”, che l’ha chiusa. La Cina nella disciplina “The Grandmaster” di Wong Kar-wai, l’Afghanistan nel dolore di “Come pietra paziente” di Atiq Rahimi, l’America nelle grandi speranze di “C’era una volta a New York” di James Gray e nella struggente e comica ballata di “A proposito di Davis” dei fratelli Coen e ancora nei paesaggi di “Nebraska” di Alexander Payne, passando per la semplice potenza delle immagini in “To the Wonder” di Terrence Malick, per il doloroso travaglio familiare de “Il passato” di Asghar Farhadi, per una delicatissima favola di casa nostra come “La prima neve” di Andrea Segre e persino per una folle, geniale riflessione metacinematografica come “Holy Motors” di Leos Carax: tutto questo e altro è stata, quest’anno, l’esperienza di “Resistenze cinematografiche”.
Il Cineclub La città nascosta, inoltre, in collaborazione con Nuovo Cineteatro Aurora, ha deciso di aggiungere in coda alla rassegna un evento fuori programma: in prima visione per la provincia e quasi in contemporanea con l’uscita nazionale, è stato programmato il 16 aprile Nymph( )maniac vol. 1 di Lars Von Trier. Il vol. 2 sarà programmato il 7 maggio.
Cineclub “La città nascosta”