Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato ha incontrato bambini e ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Luigi Capuana” di Monterosso Almo.
Il terzo di una serie di incontri pianificati dalla Questura nell’ambito dei progetti di “Educazione alla legalità” riservati alle fasce d’età più basse: risale, infatti, al decorso 8 aprile l’incontro avvenuto presso l’Istituto Comprensivo “Serafina Amabile” di Chiaramonte Gulfi ed al successivo 11 aprile quello con gli alunni del “Luigi Capuana” di Giarratana.
Gli incontri – tenuti dal Dirigente l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Ragusa – con l’intervento anche di una pattuglia di Volante – sono stati calibrati su una platea di bambini della scuola dell’infanzia e di giovanissimi della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Ai bambini è stato spiegato quali sono i compiti della Polizia di Stato ed il ruolo che essi stessi quotidianamente sono chiamati a svolgere – come fossero piccoli poliziotti – anche e se del caso richiamando al rispetto delle regole genitori eventualmente distratti dallo squillo del telefonino mentre sono alla guida. Alla visione di un video è seguita la simulazione di un intervento della Volante, con i lampeggianti e le sirene attivati.
Con i giovanissimi sono state affrontate alcune delle tematiche più attuali: dal bullismo alle correlate responsabilità come futuri cittadini, dall’improprio utilizzo del mezzo informatico e del videofonino alle conseguenze sulle vittime di comportamenti troppo spesso apostrofati quali “ragazzate”, dalla condivisione di status personali sui più diffusi social network ai pericoli in rete.
E’ altresì stato una sorta di “biglietto da visita” della Polizia di Stato, passato attraverso la rappresentazione degli obiettivi istituzionali, con la visione di video e cortometraggi che “in pillole” hanno mostrato le insidie più diffuse sul web per arrivare alla fine a lasciare il messaggio della presenza di una Istituzione al servizio anche dei cittadini più piccoli.
Allievi di età compresa fra i 3 ed i i 14 anni: le basi per una cultura del rispetto delle regole parte anche da qui; perché, per dirla con Agnese (5 anni), “i poliziotti sono al nostro servizio per difenderci”.