Il 29 aprile 2014 ha segnato la data d’inizio del vero percorso per l’istituzione del libero consorzio grazie al consiglio comunale aperto richiesto dal sottoscritto insieme ad altri 11 consiglieri comunali proprio per dare vita ad un confronto chiaro ed esplicativo di quello che si vuole fare e soprattutto per comprendere la posizione del primo cittadino in merito alla questione. Ieri si è avviata una strada di coinvolgimento della città, delle varie categorie, associazioni e del consiglio comunale che ha un’importante voce in capitolo sulla questione come da me più volte sottolineato.
Ieri nel mio intervento ho voluto evidenziare l’atteggiamento “sbagliato” tenuto fino ad ora dal Sindaco, atteggiamento di chiusura nei confronti degli altri suoi colleghi iblei sottraendosi al confronto e al dialogo con essi e con il nostro consiglio comunale e automaticamente con la città tutta. Ho ribadito che la Legge approvata all’Ars è una legge “pastrocchio” , molto approssimativa che se non ben strutturata tramite i decreti attuativi rischia di creare maggiori disservizi, disagi e confusione nella praticità delle cose (asp, tribunale, prefettura, questura ecc), con il rischio, inoltre, di perdere anche parte della nostra identità “iblea” costruita in decenni di storia ricchi di cultura e tradizioni legate ad un passato che non può essere cancellato rivendicando “presunti o reali” soprusi tanto da rifiutare confronti e dialoghi per la costituzione di un unico consorzio. La storia non si può cancellare, e quello di cui stiamo parlando fa parte del presente e soprattutto del futuro, nostro e dei nostri figli, che bisogna impegnarsi a realizzare.
Pertanto come ho detto ieri nel mio intervento in consiglio ribadisco che non si può pensare alla costituzione di un consorzio di cui dovrà fare parte Modica senza tenere conto degli altri 11 comuni iblei ai quali ci legano molte cose per le quali si è lottato e lavorato assieme; porto Pozzallo, aeroporto Comiso, interporto Vittoria, porto turistico Marina di Ragusa, prodotti enogastronomici dal caciocavallo all’olio dop, fascia trasformata iblea, siti Unesco, beni architettonici ed ambientali di grande interesse turistico ed economico. Questa è la provincia iblea e non può essere cancellata con un colpo di spugna per beghe tra sindaci o per anacronistico campanilismo e rivendicazioni del passato, ma al contrario questo deve rappresentate le fondamenta sui cui far nascere il nuovo libero consorzio, lavorando all’ampliamento di esso, coinvolgendo i comuni del siracusano che vogliono aderire che hanno molte affinità con il nostro territorio. Proprio in questa fase inziale così delicata e decisiva per certi aspetti si abbia la forza, il coraggio, la capacità e l’autorevolezza di far valere le proprie idee, la propria città in un percorso condiviso e di aggregazione.
Partendo dal consiglio comunale aperto di ieri auspico che il Sindaco sia propenso all’ascolto, accogliendo le richieste e le considerazione pervenutegli nel corso della seduta aperta del massimo consesso, assumendo una nuova posizione di apertura, di condivisione con l’intero consiglio comunale senza distinzione e appartenenza politica, con le forze produttive, le organizzazioni di categoria e sindacali, liberi professionisti e imprenditori. Si faccia la scelta più semplice, meno confusionaria e più aderente alle esigenze delle diverse comunità che diversamente, adottando stravolgimenti solo per campanilismi e per interpretare il ruolo di prima donna, secondo me porterebbero solo ad un inabissarsi lento e controproducente.
Il consigliere comunale
Tato Cavallino