La richiesta di anticipazione di cassa da parte dell’Amministrazione Comunale per oltre diciassette milioni di euro, dei quali oltre undici milioni già utilizzati, ci induce a confermare la nostra preoccupazione in merito alla grave situazione finanziaria del Comune di Modica.
Il prolungato ricorso all’anticipazione di cassa, la cui utilizzazione peraltro incide negativamente sulla spesa per il pagamento degli interessi passivi alla banca, ha da sempre rappresentato, come ampiamente criticato dalla Corte dei Conti in tutti i suoi interventi sul Comune di Modica, un sintomo preoccupante di una perdurante difficoltà del Comune a garantire i pagamenti con le sue risorse. Dalla lettura dei dati del primo trimestre dell’anno si evince con chiarezza che oltre che sopperire ad una lentezza nei trasferimenti dello Stato e della Regione, l’anticipazione di cassa sta pericolosamente sostituendo le entrate proprie del Comune.
I dati ci evidenziano una situazione nella quale a fronte di una crescita dei residui attivi per Tarsu e Ici degli anni scorsi, peraltro volutamente aumentati anche con l’ultimo bilancio di previsione approvato a novembre, vi è un preoccupante crollo delle relative riscossioni.
Il ricorso all’anticipazione di cassa già utilizzata di oltre undici milioni, a soli pochi mesi dalla straordinaria ed irripetibile disponibilità di liquidità di oltre quaranta milioni dovuti al prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti, dovrebbe indurre ad una maggiore riflessione l’Amministrazione Comunale sulla reale situazione finanziaria, anche in presenza del fatto che il Comune di Modica attende ancora, a distanza di oltre un anno, che la Corte dei Conti approvi il suo Piano di riequilibrio, adottato in alternativa al dissesto e per il quale ancora un mese fa il Ministero ha chiesto chiarimenti.
Inoltre, il bilancio di previsione per il 2013 risulta con un parere non favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, mentre a fronte del termine del 30 aprile l’Amministrazione Comunale non ha ancora predisposto né il bilancio di previsione per il 2014 né il conto consuntivo per il 2013, atti e scadenze ritenute importanti dalla Corte dei Conti per formulare un giudizio sul Comune di Modica.
Non ci stancheremo di dire, nell’interesse della nostra città, che senza una politica di rigore e di risanamento, che avrebbe dovuto esprimere un forte contenimento della spesa, limitandola a quella obbligatoria ed evitando quella facoltativa, il Comune di Modica non si sta avviando verso la normalità, bensì sta aggravando la situazione.
Vito D’Antona