Costola rotta all’ex, algerino violento arrestato

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E’ stato il provvidenziale intervento di un’ambulanza in un’abitazione di Ibla, a mettere in allarme i carabinieri che decidono di seguirla. Dopo aver ricostruito l’intera e ingarbugliata vicenda, i militari hanno arrestato un algerino di 39 anni, già noto ai militari, per aver picchiato l’ex convivente. Pare che l’episodio non sia un caso isolato. L’algerino violento, adesso, si trova ai domiciliari. I fatti si sono consumati sabato notte.

Il tutto ha avuto inizio quando il 39enne ha incontrato casualmente l’ex convivente in giro per Ibla. I due non avevano contatti dallo scorso gennaio quando i carabinieri, su ordine del giudice, gli avevano notificato la misura cautelare di allontanamento da casa, perchè la donna era ripetutamente vittima delle angherie e delle violenze da parte sua. Dopo aver parlato un po’, l’algerino riesce a convincerla ad andare a casa da lei. Una volta arrivati i toni si fanno accesi, forse per un debito che aveva nei confronti della donna. L’uomo, forse messo verbalmente alle strette dalla ex convivente, la prende a calci e pugni, tanto da fratturarle una costola. Lei comunque riesce a buttarlo fuori.  Furibondo, riesce ad entrare dalla finestra aggredendola nuovamente. A questo punto, svegliati dalle urla dei due in piena notte, i vicini chiedono intervento della polizia, a cui la donna nasconde la ferita e omette di riferire d’esser stata picchiata, riducendo tutto a una lite con l’ex. Quest’ultimo viene allontanato e tutto sembra ritornare alla normalità.

Ma poco dopo la donna accusa un malore e chiama quindi il 118. Ed è a questo punto che i militari, vista l’ambulanza si accodano e arrivano sul posto. La poveretta, psicologicamente succube del suo carnefice, ribadisce la versione delle difficoltà respiratorie ma i paramedici l’accompagnano in ospedale. I medici notano i lividi della poveretta riscontrando la frattura della costola. Così la ricoverano con una prognosi superiore ai venti giorni. Nel frattempo i carabinieri raccolgono le testimonianze dei vicini e trovano nei paraggi l’algerino, fermandolo in caserma, dove è stato arrestato.