I militari dell’Aliquota radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno arrestato due noti soggetti per furto in abitazione.
Nel pomeriggio del 24, intorno alle 16.30, un cittadino ha segnalato al numero unico europeo di pronto intervento 112 un furto in corso presso un’azienda agricola tra Ragusa e Marina di Ragusa. Subito un’auto “civetta” del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia CC di Ragusa ha provato a raggiungere i ladri che s’erano però allontanati lungo una strada di campagna sterrata a bordo di un camion cassonato che non riuscivano a raggiungere ma del quale erano riusciti a fornire una descrizione alle altre autopattuglie, riconoscendolo altresì come il mezzo di una loro vecchia conoscenza.
E il camion infine, dopo quasi trequarti d’ora di ricerche incessanti ricerche, è stato rintracciato presso un centro di raccolta di materiali metallico ove il contenuto del cassone era appena stato pesato e gli addetti lo stavano scaricando con una gru. Alla vista dei militari, gli operai hanno posato la merce nuovamente nel cassone poiché subito hanno capito che qualcosa “puzzava”. I militari hanno dentificato i due del camion nei noti soggetti Santo Politino, pluripregiudicato 29enne d’origine vittoriese, e Massimo Licciardino, 27enne ragusano pluripregiudicato, peraltro entrambi recentemente proposti per la sorveglianza speciale alla competente Sezione del Tribunale che però aveva rigettato non ritenendo i due soggetti sufficientemente pericolosi.
I due sono stati accompagnati in caserma e sottoposti ai consueti rilievi foto-dattiloscopici. Nel frattempo, per capire esattamente l’entità del danno e del reato, i militari si sono recati sul luogo del delitto, anche per rintracciare la vittima, un’imprenditrice agricola 65enne che invitata in caserma ha confermato di essere proprietaria di tutti i materiali trovati sul camion.
Riscontrata quindi la sussistenza del reato di furto in abitazione, i carabinieri hanno immediatamente dichiarato i due compari in stato d’arresto, informando dei fatto il Pubblico Ministero, dott. Marco Rota, che ne ha disposto la custodia in carcere anziché ai domiciliari, ritenendo che sarebbero potuti anche evadere per delinquere nuovamente. I due infatti erano stati arrestati dagli stessi militari poco più tardi di venti giorni or sono, il 2 aprile, quando unitamente a un terzo complice avevano perpetrato un analogo furto.
L’attenzione verso i reati contro il patrimonio rimane altissima, specie per quanto riguarda i furti nelle campagna, particolarmente difficili da controllare per la loro vastità e per lo stesso motivo altrettanto apprezzate dai ladri che riescono a dileguarsi in un lampo. Ma grazie alla giusta sinergia coi cittadini, che prontamente afferrano il cellulare e digitano il 112, talvolta si riesce a dare “a ciascuno il suo”, assicurando alla giustizia chi anziché vivere rettamente decida di andare a rubare quel che gli altri si son guadagnati sudando.