Dal drammatico incidente nel quale era stato coinvolto all’età di 17 anni, Amir era rimasto “prigioniero” del suo corpo, ma nel momento in cui è stato ricoverato, prima, presso la struttura CRH – Centro Recupero Handicap dell’ex ospedale G. B. Odierna, dove tutto il personale medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti ed animatori, personale ausiliario si sono prodigati per riattivare le funzioni di comunicazione, di relazione, di significazione di Amir.
Il salto di qualità poi è avvenuto quando, due anni fa, Amir è stato trasferito presso l’Unità Speciale, una struttura intermedia che segue i soggetti in Stato vegetativo e SMC (STATO DI MINIMA COSCIENZA), che era stata appena aperta nell’ASP di Ragusa.
Le SUAP sono strutture dedicate a questi pazienti e devono ottemperare a precisi requisiti tecnici, strutturali e di personale. Tutto il personale opera alla luce di un preciso progetto individuale; infatti il dott. Giovanni Ragusa, direttore della struttura, è orgoglioso dei risultati ottenuti e ringrazia con enfasi il lavoro che tutta l’equipe svolge non solo per Amir, ma anche per tutti gli altri ricoverati presso la SUAP (attualmente sono 12 quelli ricoverati): “Un impegno che va al di là del turno di lavoro, c’è, da parte di tutto il personale, un coinvolgimento emotivo che si manifesta negli atteggiamenti e nei comportamenti di tutte le figure professionali”.
Anche la presenza del volontariato, certamente, contribuisce ai successi per questi pazienti così particolari.
Non solo una torta, ma nella tavola imbandita con spumante, bibite, ce n’erano diversi gusti torte, in quanto gli operatori le avevano preparato per Amir, che dispensava baci e parole di gioia a tutti gli interventi.
Ieri, anche Sara ha compiuto 31 anni, la mamma che l’accudiva amorevolmente, ce lo ricordava.
Il Commissario Straordinario f.f., dott. Vito Amato, ha voluto, con la sua presenza, dare significato alla piccola cerimonia che ha rappresentato un momento di gioia non solo per Amir, ma anche per tutta l’Azienda.