Oggi la conferenza stampa del PD, domani mattina quella dei consiglieri comunali d’opposizione. A qualche giorno dall’approvazione, in civica assise, dell’emendamento che rispedisce agli uffici comunali la variante allo schema di massima del PRG, a Vittoria le due parti cercano di spiegare al meglio le proprie posizioni.
C’è, chiaramente, malumore e malcontento in casa di Partito Democratico, Incontriamoci e Megafono, maggioranza non più maggioranza schiacciata nei numeri da “7 partiti che, seppur diversissimi tra loro, hanno deciso di mettersi insieme perché solo così potevano battere il PD”. E trapela anche un pizzico di amarezza per il fatto di non aver proceduto all’approvazione dello strumento circa un anno fa, quando ancora i numeri c’erano, in nome di una condivisione e di un senso di correttezza e responsabilità che oggi all’opposizione, stando alle accuse, sembrerebbero mancare.
Per il segretario cittadino del partito, Francesco Cannizzo, a causa dell’approvazione trasversale di questo emendamento la città resterà vincolata al piano Susani del lontanissimo 1988, continuerà ad espandersi a macchia di leopardo senza alcun criterio e omogeneità e dovrà dire addio alla perequazione e a qualunque forma di crescita economica e turistica. “Rispediamo al mittente – ha detto in apertura – le accuse di interessi nella cementificazione selvaggia. La verità è che pur di danneggiare il Sindaco e l’amministrazione comunale hanno inferto un duro colpo alla città. I vittoriesi si sentono scippati. In molti, ad esempio, aspettavano risposte in merito ai lotti interclusi e né loro né noi capiamo quale sia l’obiettivo di un simile atteggiamento”.
Per il presidente del consiglio comunale, Salvatore Di Falco, il problema non sta solo nel fatto che la città rimarrà al palo ma anche in “una totale assenza di democrazia”. “Tra le proposte dell’amministrazione e quelle di questo emendamento viene fuori un collage che, francamente, non so come gli uffici potranno fondere e tradurre. Ma la cosa che più mi lascia basito è la mancanza di confronto e dibattito. Noi abbiamo fatto decine di incontri con i vittoriesi, nei mesi scorsi, per far conoscere la variante e ben 17 riunioni della commissione assetto e territorio sono state dedicate ad essa. Loro, invece, sono arrivati in aula, hanno presentato l’emendamento e senza nemmeno dare agli altri la possibilità di sospendere i lavori per conoscerne i contenuti in una vera e propria overdose da numeri hanno fatto tutto. Vorrei ricordare, tra l’altro – ha poi continuato Di Falco – che la delibera di approvazione di questo schema di massima porta la firma di SEL e ora Mustile, insieme ad Aiello, è in prima fila nel portare avanti questo emendamento”.
Per il PD la città di Vittoria è tornata, insomma, in pieno clima medievale con tanto di signori, vassalli, valvassori e valvassini e per chiudere il cerchio dignitosamente i consiglieri di opposizione dovrebbero ora parlare chiaro e mettere nero su bianco i nomi di coloro che intenderebbero speculare sul PRG e trarre profitti personali da esso. “Se non lo faranno – è stato detto in conferenza – si riveleranno solo dei calunniatori”.
“Non sono state per nulla rispettate le direttive del 2008 che dovevano rappresentare le linee guida della variante e ha ragione il consigliere Macca quando parla di un tentativo di restaurazione” hanno sottolineato, con grande amarezza, il Vicesindaco Filippo Cavallo e il consigliere comunale Elio Cugnata.
I tempi, dunque, tornano ad allungarsi a dismisura mentre l’Ing. Erbicella, da anni alle prese con questo piano e presente in aula venerdì scorso, sarebbe già di nuovo a lavoro sulle carte.
Due punti, infine, vale forse la pena di analizzare su tutti. In primis quello sull’allarme per l’abbattimento delle abitazioni fino a 150 metri dalla battigia a Scoglitti. “Non è un problema che riguarda solo noi – è stato spiegato – e se domani mattina alla Regione si alzano e decidono di fare applicare la legge 47/85 tutte le case di tutta la Sicilia che non hanno rispettato i vincoli dovranno essere demolite! Questa variante voleva offrire una soluzione sulla quale poi, eventualmente, si sarebbe anche potuto discutere ma l’opposizione è riuscita a far passare un messaggio distorto in base al quale noi vogliamo abbattere le case del lungomare e loro le vogliono salvare”.
Infine la verifica. Cosa cambia, alla luce dell’atteggiamento di UDC e, soprattutto, di SEL in consiglio comunale? Resta valido il messaggio di apertura al dialogo lanciato la settimana scorsa in un documento?
“Premesso che aspettiamo ancora una risposta – ha dichiarato Cannizzo – per noi non cambia nulla anche se appare sempre più chiaro che proprio sul PRG (uno dei motivi per cui SEL è fuoriuscita dalla giunta) le idee sono molto diverse. I fatti dimostrano, comunque, che sono loro che parlano tanto di collegialità e poi, però, non condividono niente”.
Più netta la posizione di Di Falco. “Ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso. A mio parere, se non cambiano modo di fare, non ci sono più gli estremi per il dialogo”.