Con il premio di miglior documentario, “Gelati e granite” di Ivano Fachin è l’unico lavoro italiano che conquista l’apprezzamento della giuria alla trentesima edizione del Festival del Cinema europeo di Lille, in Francia, che si è concluso nei giorni scorsi.
È l’ennesimo riconoscimento internazionale che giunge a questo lavoro tutto modicano, che negli ultimi due anni è riuscito a emozionare il pubblico non solo siciliano e italiano, ma anche quello di importanti festival stranieri – è il caso dell’Arclight Documentary Film Festival di Hollywood e del Marbella Internacional Film Festival di Marbella -, con l’epopea del mitico Don Giugginu e del suo camioncino di Gelati e Granite.
“Ed è anche la soddisfazione più importante – dichiara il regista Ivano Fachin – perché vince come miglior documentario ad un festival sul cinema europeo che ha 30 anni di storia in Francia, e dopo Hollywood e Marbella è una bellissima sorpresa. Ed è una grande soddisfazione che una storia tutta modicana, realizzata da una troupe quasi interamente della città e sostenuta da sponsor locali, un progetto piccolo e fragile, sia arrivato così lontano, e sia stato tanto apprezzato all’estero. Dedico questo premio alla mia città e alle sue storie”.
“Gelati e Granite” è stato realizzato seguendo per alcune settimane i riti quotidiani e l’infaticabile lavoro di Don Giugginu, che in quasi sessant’anni ha portato le sue genuine prelibatezze in ogni angolo della Provincia, percorrendo con il suo furgoncino – calcolatrice alla mano – più di un milione di chilometri. Ivano Fachin e il suo direttore della fotografia Luca La Vopa, insieme al fonico Alberto Migliore, all’assistente operatore Lorenzo Sammito, all’assistente alla regia Federico D’Antona, e a Irene Belluardo di Opera comunicazione, che ha prodotto il documentario, lo hanno seguito passo passo per i vicoli della città e le strade della Provincia, dalle prime ore del mattino fino alle più tarde della sera. I volti dei grandi e dei piccoli, le storie che si incrociano nei cortili, lo stupore dei turisti, gli aneddoti intorno alla granita di limone: tutta questa vita che da generazioni scorre intorno a Don Giugginu, con tutta la semplicità dei suoi gesti e l’ardore dei suoi racconti, è diventata così il nerbo del documentario.