Ombre sulla gestione dei fondi per Ibla. Martorana: “Usati per altre spese”

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stefano martorana

In occasione della stesura finale del rendiconto consuntivo dell’anno 2013, atto che verrà inviato in Consiglio comunale entro la fine del mese in rispetto dei limiti temporali previsti dalla legge, l’assessore alle Risorse economiche e patrimoniali Stefano Martorana ha convocato stamane una conferenza stampa per presentare la fotografia della condizione contabile del Comune. Si tratta di un ritratto in chiaroscuro, nel quale l’assessore Martorana mette in evidenza una serie di criticità legate alla gestione dei fondi vincolati alla Legge 61/81. «Fondi che sono stati amministrati – spiega – attraverso modalità diverse per una serie di norme che negli anni si sono susseguite. Sostanzialmente prima del 2004 i trasferimenti regionali venivano accumulati all’interno di quello che si chiamava fondo globale, il 30% di ogni trasferimento annuale si doveva vincolare alle opere inerenti alla legge su Ibla. Dal 2005 invece il regime è cambiato, per cui ancora oggi le risorse vengono trasferite all’interno di sottoconti separati. Relativamente agli anni precedenti il 2005 abbiamo riscontrato delle discordanze tra quello che è l’insieme degli impegni assunti dal Comune per la realizzazione di opere in centro storico ed il dato effettivo della cassa a disposizione. Un disallineamento che ammonta ad oggi 16.301.921 euro, fatto che già dal 1997, quando il Comune si dotò di un software per la gestione contabile, sarebbe dovuto essere evidente a chi ha operato all’interno di Palazzo dell’Aquila».
L’assessore non parla di sottrazione di fondi ma di una gestione distratta delle somme vincolate, alla quale si pensa di porre rimedio impegnando i circa 13 milioni di euro di avanzo dal rendiconto 2013. Ma che fine hanno fatto queste somme? «Sono dati sui quali stiamo facendo luce – risponde – probabilmente furono utilizzate per finanziare altre opere o per pagare debiti fuori bilancio. Non riteniamo che ci siano state sottrazioni di denaro, però non si è rispettato il vincolo di destinazione quindi se non intervenissimo oggi sostanzialmente non sarebbe possibile realizzare tutte le opere previste nei piani di spesa».
Sebbene quindi si vincoleranno 13 milioni di euro, necessari per far partire una serie di cantieri in centro storico, il Comune, alla luce di un ammanco di ulteriori 3 milioni, si troverà in disavanzo teorico. «Nulla di allarmante perché l’orizzonte temporale di questi cantieri ci darà modo negli prossimi anni di recuperare la somma necessaria per garantire il pieno equilibrio finanziario».
Preoccupano adesso una serie di reazioni, in campo regionale, soprattutto dal punto di vista politico. «Ci rendiamo conto che questo passaggio potrebbe essere strumentalizzato da tutte quelle forze politiche che remano contro la legge speciale 61/81 ma spero che la serietà che stiamo dimostrando e la capacità di assumerci queste responsabilità, nel principio della trasparenza, possano prevalere».
L’assessore termina infine la conferenza stampa con una serie di domande: «Mi chiedo come mai non sia emerso nulla prima? Chi ha amministrato, ed i consiglieri che sono stati anche in maggioranza negli ultimi anni, cosa hanno guardato? Queste discordanze dal 1997 erano un dato evidente. Perché chi doveva vigilare non lo ha fatto?».