A Pasquetta il riposo è sacro. Stare con le proprie famiglie e con i propri amici è un diritto di ogni lavoratore che purtroppo sta diventando sempre più un evento eccezionale. E così che la sempre più probabile apertura dei negozi per il lunedi dell’Angelo sta diventando il pomo della discordia tra lavoratori e sindacati da una parte e titolari delle attività commerciali dall’altra. Dopo essersi visto sottrarre S.Stefano e Ognissanti l’ultima barriera che sta per cadere è questa di Pasquetta. Niente scampagnate o gite fuoriporta, ma saracinesche su per favorire chi preferisce una passeggiata tra i negozi piuttosto che in riva al mare. OAbbiamo raccolto la testimonianza di due lavoratori impiegati in un centro commerciale a Modica. Entrando si vede subito un calendario che specifica l’apertura nei giorni tradizionalmente “rossi” sul calendario, tra questi il prossimo 21 aprile, il lunedì di Pasqua per l’appunto. “Quando due mesi fa è arrivata la circolare che ci preannunciava l’apertura per questo giorno non ci volevamo credere. Dopo aver perso l’anno scorso il 26 dicembre e il 2 novembre ora perdiamo anche questo. Per noi sta diventando impossibile avere una vita, coltivare i nostri affetti. Tranne il giorno di Natale, il primo gennaio e Pasqua siamo sempre aperti, in pratica, tutti i giorni. Una situazione insostenibile per noi e le nostre famiglie. Alcuni di noi si lamentano pubblicamente, altri non lo fanno per paura di perdere il lavoro. Questa è la realtà che viviamo”.
Ma quanto conviene realmente ai proprietari dei negozi aprire in queste occasioni?
Secondo noi non conviene affatto. Devono pagarci i giorni extra, devono pagare la luce. Tutte spese che spesso non coprono o lo fanno a malapena gli introiti dei giorni festivi. La maggior parte delle persone che entrano sono là per farsi una passeggiata piuttosto che comprare. In estate vengono anche in costume quando tornano dal mare. Spesso si scusano pure con noi quando passano per il semplice fatto di essere lì. Tutto ciò è assurdo.
Avete pensato a qualche iniziativa da mettere in campo per difendere il vostro diritto alla festività?
Non è facile organizzarci. Tra di noi non siamo uniti. Molti si spaventano delle conseguenze e preferiscono tacere subendo qualsiasi decisione. Anche i sindacati non riescono a fare più di tanto e ogni anno ci vediamo togliere qualcosa. Ormai siamo rassegnati a perdere anche il Lunedi di Pasqua e non vogliamo immaginare il prossima anno cosa ci aspetterà. Il sogno dei proprietari è quello di aprire 365 giorni l’anno e di questo passo siamo sicuri che ci riusciranno.