Traffico transnazionale di marijuana e cocaina dall’Albania in Italia, e spaccio delle sostanze stupefacenti con base operativa in un vivaio a Comiso. Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, sono state arrestate ventuno persone, tra comisani e albanesi, che avevano stretto un sodalizio criminale. L’operazione “Agnellino” è stata condotta dalla squadra mobile di Ragusa e dal commissariato di Comiso, con il coordinamento della Dda di Catania. Con il termine di agnellino, i criminali indicavano, in modo criptico, un chilogrammo di marijuana. Le indagini hanno preso spunto – è stato spiegato stamani dagli investigatori – da attività di osservazione di Emanuele Firrisi, scarcerato nel 2009, dopo 17 anni di reclusione per aver promosso e organizzato a Comiso un’associazione per delinquere armata, finalizzata al traffico degli stupefacenti e ritenuta collegata al clan mafioso Dominante-Carbonaro di Vittoria. I grossi quantitativi di droga gestiti dal sodalizio criminale giungevano dall’Albania a bordo di mezzi appositamente incidentati e dunque trasportati su carri attrezzi, e in alcuni casi anche all’interno di valigie collocate su treni che avevano come destinazione la Sicilia. I carichi giungevano a Comiso dove venivano occultati nei terreni del vivaio, a diversi metri di profondità. Gli investigatori hanno ipotizzato un giro di affari che fruttava ai sodali centinaia di migliaia di euro al mese. Tra gli arrestati, anche due donne, madri e mogli di appartenenti al soldalizio che avevano un ruolo di primo piano. Erano loro a trasferire agli associati le indicazioni su vendite, cessioni e acquisiti che venivano impartite direttamente dal carcere di Ragusa dove si trovavano rinchiusi i loro congiunti. All’interno della casa circondariale erano stati piazzati microfoni per le intercettazioni ambientali. Le modalità dello spaccio andavano dalla consegna in piccole dosi ai “clienti” direttamente a casa, oppure nelle buste della spesa che invece contenevano marijuana. E proprio in una perquisizione di stanotte a carico di una delle due, la stessa ha tentato di disfarsi di dieci grammi di cocaina gettandola nel water. Inoltre sempre nel corso delle perquisizioni di stanotte, sono state sequestrate centinaia di munizioni per pistole e fucili, ed anche armi. Utilizzato anche un elicottero con raggi infrarossi, per operare nelle ore notturne, per il rischio di qualche fuga. Inoltre un arresto è stato compiuto, insieme agli agenti di Gioia Tauro, a Taranto, dove uno degli associati si trovava insieme al figlioletto. Al termine dell’operazione gli arrestati sono stati condotti presso gli istituti di pena di Ragusa, Augusta, Catania, Siracusa e Taranto in attesa degli interrogatori di garanzia da parte del G.I.P. di Catania.