Bullismo o non bullismo? Il dibattito a Modica infuria in questi giorni in cui alcuni episodi sospetti sono saliti alla ribalta delle cronache. Sotto i riflettori in particolar modo una scuola, la De Amicis di Modica Alta dove nelle ultime settimane si sono registrati ben quattro episodi che gran parte della stampa e dell’opinione pubblica hanno bollato come “bullismo”. In due di questi casi la presunta vittima è finita in ospedale. L’ultimo episodio la scorsa settimana con un ragazzino di 11 anni cui i medici del pronto soccorso hanno refertato una prognosi di 3 giorni per alcune contusioni alla spalla sinistra. Per fare chiarezza sul delicato argomento ed in attesa che domani si riunisca in seduta straordinaria il consiglio d’istituto, siamo stati a trovare il dirigente della scuola “incriminata”, Francesco Tasca, che ricopre questo ruolo anche nel circolo didattico Carlo Amore di Frigintini.
Preside allora, vostro malgrado siete finiti nell’occhio del ciclone in questi giorni per episodi di presunto bullismo. Qual è la vostra posizione in merito?
Mi fa intanto piacere poter rilasciare l’intervista perché ho letto purtroppo in questi giorni tante cose sbagliate e ci tengo quindi a far chiarezza sui fatti, ingigantiti a sproposito rispetto alla realtà. Parto dal presupposto che questo circolo didattico soffre di un sovraffollamento, con classi formate anche da 30 alunni. Ad inizio anno scolastico avevamo chiesto di aggiungere nuove classi ma non è stato possibile. Quindi la didattica va avanti in queste condizioni tutt’altro che agiate. Detto questo concentriamoci sui singoli episodi. Nei primi due casi si è trattato esclusivamente di minacce verbali sempre all’indirizzo dello stesso ragazzo il quale aveva precedentemente minacciato un compagno di classe che si era rivolto a due amici. I due, alunni di prima e seconda media, sono andati in soccorso dell’amico minacciando a loro volta il ragazzino di 11 anni. In questo caso sono stati dati rispettivamente 1 giorno e 4 giorni di sospensione ai due alunni che erano intervenuti in difesa dell’amico. Il terzo caso ha visto protagonista sempre lo stesso alunno di prima media che questa volta ha dato un calcio ad un suo compagno di classe il quale ha reagito spintonandolo a terra. Una volta fuori ha raccontato l’episodio alla mamma, che lavora al 118, la quale ha chiamato i colleghi con l’ambulanza per far portare il figlio in ospedale. Qualche ora dopo io stesso ho chiamato in ospedale per accertarmi delle condizioni del ragazzino che però era già stato dimesso. Mi risulta che in quell’occasione la madre abbia sporto denuncia presso i carabinieri. Contro chi però non si sa ancora. In questo caso abbiamo deciso di punire entrambi i ragazzi con alcune ore di recupero pomeridiano, ritenendoli entrambi corresponsabili dell’accaduto
E veniamo adesso al quarto episodio, il più recente, terminato anche questo in ospedale…
Protagonista sempre lo stesso ragazzo degli altri tre casi. In quest’occasione, come riportato dal rapporto stilato dall’insegnante, ha spintonato senza un apparente motivo un compagno di classe che è finito a terra riportando una contusione alla spalla sinistra. I genitori hanno voluto portare giustamente il loro figlio in ospedale perché non si sa mai in questi casi come si può evolvere una caduta. Domani il consiglio d’istituto si riunirà e deciderà in merito al da farsi.