Non sembrano proprio sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Modica Ignazio Abbate e il segretario cittadino del suo partito, l’Udc, a proposito della questione dei liberi consorzi dei Comuni, se non altro in termini di metodo: “Nelle intenzioni della legge – commenta infatti Pepè Rizzone in un documento – la costituzione dei Liberi Consorzi dei Comuni dovrebbe aprire una nuova pagina di storia basata sull’economia,sui servizi,sullo sviluppo del territorio e ciò può avvenire solo ed esclusivamente su progetti condivisi che vedano ciascun comune protagonista attraverso i propri cittadini. Alla luce dei fatti non è così. Ogni Comune vuol essere egemone e prevalente sugli altri ed assume quegli atteggiamenti che saranno più di divisione che di aggregazione. Ma è sbagliato – continua Rizzone – fare apparire e ricondurre il tutto ad una disputa campanilistica, ad una quasi personalizzazione tra rappresentanti istituzionali, facendo affidamento su tifoserie schierate, mentre la vera sfida si deve sviluppare sui benefici ed i ritorni utili in termini di sviluppo, progresso e crescita dei territori interessati”. Nei fatti questo commento sembra tirare, nemmeno troppo velatamente, le orecchie ad Abbate, che sta conducendo da solo il suo percorso, pur del tutto condiviso, raccogliendo una reazione oltremodo fredda da parre degli altri sindaci del comprensorio: “Bisogna fare – commenta invece Rizzone – leva sulle nostre radici e sulla nostra cultura, alla luce delle realtà di cui il nostro territorio è ricco, bisogna guardare a tutto il territorio della Val di Noto, la cultura greca di Palazzolo e dei paesi limitrofi, lo splendido barocco di Noto, Scicli e Modica, la serricultura sciclitana e la viticoltura di Pachino, le primizie di Ispica,la realtà del litorale pozzallese, l’altopiano modicano. Esempi già esistenti quali quelli diocesani, sanitari e sociali ed avviare un confronto ed un approfondimento alla luce del sole,con obiettività e serenamente, non frutto di contrapposizioni o tentativi di rivalsa campanilistici, controproducenti ed anacronistici ma sfida a un vero sviluppo e a una reale competitività. E’ negativo mantenere posizioni di privilegio a volte ingiustificate, incomprensibili ed anacronistiche mentre è valido che il confronto riguardi la parte occidentale del territorio con realtà contigue e similari”. L’Udc – conclude Rizzone – si farà promotore affinché tali approfondimenti e confronti possano trovare momenti di espressione democratica e partecipativa per poter dare il maggior numero di elementi di valutazione possibili ai Consigli Comunali e ai cittadini, coinvolgendo forze politiche, sociali, imprenditoriali, culturali e l’associazionismo”.
[Fonte: La Sicilia]