Una richiesta di pregiudiziale sospensiva, sull’ordine del giorno relativo alla gestione del canile-rifugio sanitario, scatena le polemiche dei consiglieri di minoranza che per protesta abbandonano l’aula. Questo il fatto saliente della seduta del consiglio comunale, convocato mercoledì pomeriggio dal presidente Giovanni Iacono. Lavori che sulla carta non avrebbero dovuto presentare alcun inasprimento dei toni visto che entrambi i punti posti all’ordine del giorno raccoglievano il consenso dell’intera assise.
La seduta sembrava infatti destinata al normale svolgimento, con il primo punto, riguardante la precaria situazione del personale impiegato nel servizio di pulizia nelle scuole, votato all’unanimità. Sul secondo punto però, atto presentato da Maurizio Tumino e che era stato firmato anche dal capogruppo Cinque stelle Dario Gulino, proprio dai banchi del movimento pentastellato, per bocca di Giorgio Licitra arriva la richiesta di rinviare la discussione a data da destinarsi. «La questione è già stata oggetto di una interrogazione del consigliere Sonia Migliore – ha spiegato il vicepresidente Licitra – in programma per il prossimo consiglio ispettivo. Noi poniamo una richiesta di sospensione in attesa di ascoltare la risposta dell’amministrazione». Sulla questione interviene Sonia Migliore, sottolineando come attraverso la discussione del punto si sarebbe potuto iniziare a fare chiarezza in una materia fin troppo delicata. «Un rinvio invece – sottolinea il consigliere UdC – potrebbe gettare ulteriori ombre sulla questione». Dopo una breve sospensione la maggioranza ribadisce la volontà di porre ai voti il rinvio del punto, scatenando aspre polemiche tra gli scranni dell’opposizione. «Mi sembra alquanto anomalo che un ordine del giorno, condiviso anche dal capogruppo Gulino – afferma Maurizio Tumino – debba essere rimandato. Il dato è questo: ragioni per me oscure ci impediscono di discutere una questione urgente. Dal 13 febbraio abbiamo ravvisato una serie di incongruenze negli atti amministrativi per cui ritenevamo opportuno fare chiarezza. Per la gestione del canile-rifugio sanitario, inizialmente affidata ad una associazione animalista sulla base di un contratto di 25mila euro, si è fatto ricorso a 5 proroghe, per un ammontare di ulteriori 50mila euro. Di questo l’aula, con una votazione bulgara, ci impedisce di parlare, per cui non mi rimane che abbandonare l’aula per protesta». La negazione di un confronto con l’amministrazione (in aula era presente anche l’assessore competente Claudio Conti) viene denunciata da tutta l’opposizione che sceglie di seguire, in maniera massiccia, l’esempio di Tumino. «Non accettiamo l’idea che la maggioranza ci impedisca di parlare», ha spiegato Giorgio Mirabella. «Con la forza dei numeri l’aula decide che su alcune problematiche la cittadinanza non può essere informata. Questo è un fatto grave», conclude Gianluca Morando.
Con l’abbandono dell’aula dei consiglieri di minoranza, è mancato anche il numero legale. Solamente 12 i consiglieri Cinque stelle presenti che, insieme a Ialacqua di Movimento città e Iacono di Partecipiamo non hanno raggiunto la quantità minima per proseguire i lavori. Si è dovuto pertanto rinviare la seduta di un’ora per permettere alla maggioranza di formare il numero legale, confermare il rinvio del punto e chiudere definitivamente la seduta.