Al 29enne, a breve sarà ripristinata la misura della sorveglianza speciale di cui in passato era stato destinatario, considerato che nel volgere di pochi giorni è stato denunciato ben tre volte per lo stesso reato. Gli investigatori della Squadra Mobile da un mese stavano indagando su un ingente furto di pneumatici per un danno di 40 mila euro perpetrato ai danni di un gommista di Ragusa, così come su altri furti ai danni dei condomini residenti accanto all’autofficina.
Sinora è stata recuperata la metà degli pneumatici rubati e nel blitz di ieri, a cui si è giunti dopo una lunga attività di pedinamento di uno dei sospettati, è stato scoperto un vero e proprio bazar di merce rubata. In casa, addirittura, non vi era spazio neanche per passare da una stanza all’altra, in quanto il pavimento era completamente occupato da oggetti di ogni tipo, tutti provento dei furti ai danni dei condomini di uno stabile sito in centro a Ragusa.
La merce è stata riconosciuta dai proprietari che qualche settimana fa avevano denunciato i furti nei rispettivi garage, in cui era stata fatta razzia di ogni cosa contenuta. Alle vittime era stato sottratto di tutto, dai detersivi alla carta igienica, da compressori d’aria professionali a strumenti per aerografia preziosissimi. Inoltre sono state trovate, nell’abitazione del pluripregiudicato, modelli di macchine telecomandate del valore di tre mila euro ciascuna. Le auto telecomandate sono parte di un furto perpetrato ai danni di un negozio di modellismo consumato un anno fa, a Ragusa, per un valore di 50.000 euro. Il proprietario grazie al lavoro della Squadra Mobile aveva già recuperato buona parte dei modellini elettrici ed oggi è rientrato in possesso di quasi tutti gli oggetti rubati all’epoca. L’attività di pedinamento e il conseguente blitz di ieri sono stati resi possibili anche grazie alla collaborazione con una cittadina che aveva visto strani movimenti di giovani vicino l’appartamento dove era accatastata la merce rubata. La donna, stranita di tutto ciò, non aveva esitato a chiedere l’intervento della polizia di stato, confermando i sospetti che gli investigatori avevano già.