Premesso e ancora una volta chiarito che i soldi pubblici non sono “spariti” e che i 40 milioni della Cassa Depositi e Prestiti non sono stati utilizzati per scopi diversi da quelli per cui erano stati concessi, è però fuor di dubbio che nel momento in cui sono stati trasferiti al Comune di Modica c’è stata una gran confusione. E i Revisori dei Conti – evidenziando che alle loro precedenti richieste di riscontro non hanno mai risposto né l’Amministrazione né la banca tesoriere – hanno protocollato martedì mattina una relazione attraverso la quale hanno sostanzialmente “indagato” da soli per provare a fare chiarezza. E sul punto, il presidente del Consiglio comunale Roberto Garaffa si è affrettato a convocare una seduta per martedì 1 aprile alle ore 17: “Già nella stessa giornata di martedì – conferma -, c’è stato un incontro con i Revisori. Il Consiglio deve assolutamente discutere al fine di fare la massima e definitiva chiarezza sul caso”. Decade dunque, almeno per il momento, l’intenzione del Presidente, in accoglimento alla richiesta del xonsigliere D’Antona, di proporre l’istituzione della commissione d’inchiesta: “La relazione dei revisori è molto approfondita – dice – , ma sarà comunque il Consiglio, sovrano, a decidere se è esaustiva”.
Nel merito, la relazione del Collegio tenta di ricostruire la sequenza delle operazioni svolte dal 3 giungo – data dell’arrivo della prima tranche di 20 milioni di euro – ad oggi, coinvolgendo direttamente la banca tesoriere nelle responsabilità del disordine attuale. Dalle carte emergerebbe infatti che nel conto vincolato i primi 20 milioni sono stati trasferiti in un cinque tranche dal 7 al 27 giugno, ma solo per circa 18 milioni e 600 mila euro. Al netto di vari passaggi – tra cui quello di 714 mila euro con cui sono stati pagati arretrati contrattuali ai dipendenti comunali – risulta che nel conto ordinario sarebbero rimasti 1.530.848,19 euro, mai trasferiti a quello vincolato e che ora i revisori raccomandano di reintegrare tempestivamente. Su questo aspetto, però, è immediatamente giunta ai revisori e ai consiglieri la risposta scritta del responsabile finanziario, Salvatore Roccasalva, che giustifica l’impiego quasi un milione di euro (500 mila per mandati effettuati in data 6 giugno dal precedente dirigente, 453 mila per completare il pagamento degli arretrati ai dipendenti e 3 mila per il costo del trasferimento) e dunque certifica che l’importo residuo da riversare sul conto vincolato sarebbe di “soli” 574.808,56 euro “che saranno trasferiti – dice lui – ad estinzione dei debiti”. Questo salvo che la banca stessa verifichi, tenuto conto delle anticipazioni di tesoreria, che rimangano gli spazi per questo trasferimento.
Resta il fatto, infine, che il Collegio dei Revisori ha diffidato l’amministrazione ad adempiere al contratto stipulato con la Cassa Depositi e Presiti, utilizzando immediatamente per il pagamento dei debiti l’importo ancora residuo di 8 milioni 752 mila euro.
[Fonte: La Sicilia]