Uno sciclitano è stato arrestato al termine di una fulminea attività d’indagine condotta congiuntamente dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e dai Carabinieri di Ragusa.
Il tempestivo intervento è stato operato congiuntamente dalla Sezione Operativa Territoriale delle Dogane di Ragusa e dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Ragusa.
L’Agenzia delle Dogane, nel quotidiano monitoraggio dei pacchi provenienti dall’estero, e nell’ambito di un progetto di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga e la Direzione Centrale Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, ha intercettato, presso la sede di un corriere internazionale di Ragusa, un pacco sospetto proveniente dall’Olanda.
Contattati i Carabinieri di Ragusa, gli operanti hanno scoperto che il destinatario era già stato arrestato dai militari della Compagnia Carabinieri di Modica nel 2011 nell’ambito dell’operazione “pollice verde”, operazione di polizia sovranazionale che aveva tentato di stroncare la vendita di stupefacenti per corrispondenza. Lo sciclitano ai tempi fu trovato in possesso di semi di canapa indiana.
La Direzione centrale per i servizi antidroga, in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e le forze di polizia, ha sempre avuto una particolare attenzione verso l’acquisto di stupefacenti su internet, in particolar modo quelli provenienti dall’Olanda, teoricamente esclusi dal controllo doganale e non soggetti a particolari controlli dalle Forze di Polizia, proprio in ragione della natura comunitaria degli stessi. Giova ricordare a tal punto che il Trattato istitutivo dell’Unione Europea prevede, tra l’altro, la libera circolazione delle merci all’interno del territorio dell’Unione.
Nonostante ciò, in ragione di forti elementi di rischio, quel pacco di un chilogrammo di peso arrivato al centro di smistamento di Ragusa non poteva passare inosservato ai doganieri, attesa la possibilità, già riscontrata in numerose operazioni della specie effettuate su tutto il territorio italiano, che contenesse sostanza stupefacente.
Per questo doganieri e carabinieri, d’intesa col Pubblico Ministero dott.ssa Monica Monego, hanno deciso di aprire il pacco.
All’interno niente droga ma un moderno e sofisticato sistema per vaporizzare la marijuana, una specie di grossa sigaretta elettronica capace, col vapore, di trasportare il principio attivo delle foglie sminuzzate poste al suo interno.
Fin qui tutto lecito, acquistare un vaporizzatore online non è reato, e nemmeno spedire e ricevere semi di canapa indiana. Il seme infatti non contiene il tetraidrocannabinolo, il principio attivo dello stupefacente.
Ma l’acquisto dei semi è comunque indice della possibile volontà di iniziare una coltivazione, così come l’utilizzo del vaporizzatore sarebbe inutile senza la sostanza da vaporizzare. E così, col supporto dei carabinieri della Compagnia di Modica e della stazione di Donnalucata ( competenti territorialmente per l’abitazione dell’indagato), gli operanti si sono presentati alla porta del destinatario per eseguire una perquisizione domiciliare.
All’interno dell’abitazione è stata individuata una piccola coltivazione domestica con tutti i crismi. Nove piante di cannabis indica impiantate in vaso e poste all’interno di una piccola serra con le pareti alluminate riflettenti e una lampada alogena a far luce. Un perfetto impianto idroponico per far crescere in fretta gli arbusti di cannabis sfruttando al massimo la luce artificiale.
Il tutto è stato ovviamente sottoposto a sequestro e il giovane è stato arrestato con l’accusa di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. Sottoposto a rilievi foto-dattiloscopici e informato il Pubblico Ministero dott.ssa Monica Monego, l’indagato, il quarantenne sciclitano Pietro Buscema, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione a disposizione del giudice.
Quest’attività è la prova non solo delle possibili sinergie fra Forze di Polizia e Agenzia delle Dogane anche su attività da svolgere sul territorio, ma anche di un fenomeno – quello dell’acquisto di sostanza stupefacente su internet all’interno del territorio dell’Unione, in alcuni casi da parte di soggetti di minore età – finora completamente sconosciuto.