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“I babbi” era l’epiteto a cui organizzazione criminale ricorreva per indicare le proprie vittime, tutti ultrasettantenni e ultraottantenni, alcuni addirittura malati. Spregiudicato il modo di agire, decisamente vessatori e violenti i blitz che mettevano a segno nei confronti dei poveri anziani, imbavagliati, immobilizzati, picchiati e offesi pur di estorcere loro dove custodivano il denaro e i monili d’oro. Con l’operazione “Safety home”, gli uomini della squadra mobile di Ragusa e del commissariato di Vittoria, con il coordinamento della Procura della Repubblica hanno arrestato cinque persone, tra cui due donne che dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata a commettere rapine in abitazione e furti di ogni genere. Gli investigatori hanno ravvisato a loro carico cinque rapine e undici furti di denaro dalle macchinette che erogano bevande sistemate all’interno di aziende e persino negli uffici cimiteriali del comune di Vittoria. L’ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip riguarda esclusivamente una rapina perpetrata a Chiaramonte e gli undici furti. A capo dell’organizzazione il vittoriese Angelo Di Gregorio, coadiuvato da Salvatore Sacco e Roberto Scollo, tutti e tre si trovano al carcere di Ragusa. Nella banda anche due donne Lucia Di Natale e Francesca Giordanella, entrambe curavano l’aspetto logistico dei colpi, il reperimento dei mezzi e i sopralluoghi. Compito della Giordanella anche quello di custodire ciò che la banda definiva l’armamentario, ossia passamontagna, guanti neri in latice, cacciaviti e piedi di porco, insomma il kit per commettere i colpi. Entrambe si trovano ai domiciliari. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, è stato ricostruito il modus operandi, contraddistinto da violenza e disprezzo, ma molto oculato. Nulla era affidato al caso, anche gli stessi sopralluoghi venivano compiuti in modo attento e perfino l’individuazione degli obiettivi sensibili, noncuranti che in casa vi fossero le vittime che sapevano bene come immobilizzare, a suon di sberle e azioni violente. In alcuni casi li hanno legati al letto costringendoli ad aprire la cassaforte ed a consegnare tutto. In un episodio, che è la rapina per cui è scattata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il gruppo ha fatto irruzione in una villetta di Chiaramonte, dove il proprietario ospitava amici, tutti ultrasettantenni. Fatta irruzione, non hanno esitato a picchiare il proprietario di casa e a derubare tutti i presenti di denaro e contanti. La foga di denaro non si è arrestata neanche dinnanzi un furto consumato a casa dei futuri consuoceri di uno dei cinque. Organizzata una cena per portare fuori casa le vittime da derubare, nel frattempo, il gruppo è riuscito ad avere il calco della chiave di ingresso, facendo piazza pulita di tutti gli averi dei poveretti. Le indagini hanno preso le mosse nei primi mesi dello scorso anno, dopo aver visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza che, in un caso, ha consentito agli investigatori di trovare la chiave di volta dell’attività investigativa. Nel commentare e molte volte vantarsi delle rapine e dei furti commessi i componenti della banda hanno fornito elementi schiaccianti alla Polizia che ha potuto produrli alla Procura della Repubblica.