Il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle, schifato di quanto accaduto e che ancora si sta tentando di enfatizzare, chiederà ufficialmente alla presidenza della commissione trasparenza la lettera anonima incriminata per consegnarla alla polizia postale di Ragusa e sporgerà denuncia contro ignoti, riservandosi di investire del problema anche la Procura della Repubblica di Ragusa.
Credevamo che la macchina del fango strumentalmente messa in moto ieri in aula, e stoppata tempestivamente dalla sequela di interventi dei consiglieri del Movimento Cinque Stelle, avesse vita breve. Invece, oggi, si sono rincorsi comunicazioni e interventi stucchevoli e basati sul nulla che stanno ingenerando solo confusione e stanno facendo crescere la rabbia. E’ innanzitutto un’offesa alle istituzioni poter soltanto immaginare di prendere in esame, in aula, una lettera anonima, e sottolineiamo anonima, trasmessa alla presidenza della Commissione Trasparenza ingenerando il dubbio che ci siano state delle illegalità nei concorsi che l’Amministrazione ha promosso. Ci rifiutiamo di pensare che, in mancanza di argomenti di natura amministrativa, l’unico appiglio politico, se così si vuol definire, rimasto in mano alle opposizioni è quello di argomentare una lettera anonima. Ma come si può essere talmente piccini e soprattutto macchinosi nel voler prestare il fianco ad una simile calunnia? Ed allora se chi avesse avuto il compito, istituzionale e morale, di consegnare questa lettera alle forze dell’ordine preposte, non lo ha fatto, evidentemente per cavalcare l’onda e cercare di recuperare qualche minuto di visibilità, allora siamo noi, tutti e 18, a chiedere fermamente che ci venga consegnata questa lettera e portarla agli organi preposti al controllo, affinché facciano chiarezza. Riteniamo che questo modo di fare opposizione sia ben lungi da quello a cui tante volte si appellano le stesse minoranze che chiedono confronto e condivisione. Qualunque consigliere ieri presente in quell’aula, per il rispetto alla stessa e per il rispetto al Sindaco, nelle sue vesti istituzionali, non avrebbe mai dovuto chiedere di poter parlare in un’aula di una lettera anonima in cui si insinuano sospetti e si ipotizzano illegittimità che non hanno alcun fondamento istituzionale, giuridico e procedurale. Sarebbe bastato visionare gli atti in questione sul sito on line del Comune per rendersi conto della assoluta validità degli stessi. Noi siamo indignati di questo modo di fare e auspichiamo da subito un’inversione di tendenza per evitare che i toni diventino ulteriormente più aspri. Invitiamo, infine, l’opposizione a svolgere il proprio ruolo all’interno del Comune in modo costruttivo, senza dare seguito a ciò che non merita attenzione.