“Lunedì non intendo partecipare alla riunione convocata dal sindaco di Modica per il Consorzio del Val di Noto, perché prima del merito sono costretto a prendere atto del metodo: ed è un metodo che non mi piace”. È quella del sindaco di Ispica Piero Rustico la posizione più dura nei confronti del collega modicano Ignazio Abbate che, dopo aver disertato la conferenza dei sindaci di lunedì scorso, ha convocato per il prossimo una contro-riunione per dare avvio a tutt’altro iter: la sua idea, com’è noto, sarebbe quella di prendere le distanze da Ragusa e dare vita a un nuovo Consorzio, delle dimensioni più o meno identificabili con quelle della Diocesi di Noto. Ma sia il sindaco di Ispica che i sindaci di Scicli e Pozzallo hanno sottoscritto il documento proposto da Federico Piccitto, aderendo all’ipotesi di mantenere invariato il territorio dell’attuale provincia, puntando piuttosto ad allargarlo. “Con Abbate ho parlato solo martedì, dunque il giorno dopo la conferenza dei sindaci – spiega ancora Rustico –, e ho avuto modo di manifestargli il mio disappunto per quello che considero un errore istituzionale: Abbate avrebbe avuto il dovere di venire in conferenza dei sindaci ed eventualmente in quella sede spiegare perché ha intenzione di intraprendere una strada diversa. Il nostro orientamento dunque è quello consacrato nel documento che abbiamo sottoscritto. Peraltro aggiungo due riflessioni: la prima è che se si parla di Consorzio del Val di Noto, non si può pensare che Ragusa non faccia parte del Val di Noto; la seconda è che consorzi piccolissimi non avranno storia rispetto all’autorevolezza con cui potranno porsi nell’interlocuzione con i livelli amministrativi superiori. Per queste ragioni non andrò all’incontro chiesto da Abbate: sarò disponibile a tornare indietro se la sua proposta verrà ridiscussa in sede di conferenza dei sindaci”.
Più disponibili ma non meno accondiscendenti sono le posizioni dei sindaci di Scicli, Franco Susino, e di Pozzallo, Luigi Ammatuna. “Andrò all’incontro convocato dal sindaco di Modica perché è mia abitudine onorare gli inviti – spiega Ammatuna -, ma proprio per questo ci saremmo aspettati che Abbate onorasse quello ricevuto dal collega Piccitto. Ad ogni modo valuteremo qual è realmente la proposta alternativa, fermo restando che il criterio per la costituzione del Consorzio deve essere quello di individuare un’area omogenea per vocazione e interessi”. “Dobbiamo anche considerare – aggiunge il primo cittadino sciclitano Susino – che la volontà di un sindaco non vale nulla. Il processo di modifica dei confini degli eventuali futuri Consorzi, dovrà passare dal voto dei Consigli comunali a maggioranza qualificata e poi dai referendum confermativi, il tutto entro sei mesi. E se penso a quanto tempo ci abbiamo messo per fare la costituzione della Srr, dove bastava l’accordo dei sindaci, ammetto di essere particolarmente preoccupato. Per questo, se dal sindaco di Modica verrà una proposta, la prima cosa che farò sarà portarla all’ordine del giorno del Consiglio comunale e al confronto con le associazioni e i cittadini: si tratta di una decisione troppo importante per il territorio, su cui bisogna andare coi piedi di piombo”.
Vale per tutti, comunque, la preoccupazione circa l’eventualità di riconfigurare tutti gli ambiti in cui i Comuni operano in associazione, a cominciare proprio dalle Srr, qualora dovessero mutare i confini dei Consorzi.
[Fonte: La Sicilia]