Basta privilegi per Ibla: i modicani vogliono una legge su Modica e la vogliono al più presto. E dato che politica e istituzioni finora hanno sistematicamente evitato di affrontare di petto la questione, fermandosi alla prima accusa di campanilismo, professionisti e imprenditori della città hanno deciso di fare da soli: la possibilità di riqualificare realmente il centro storico, infatti, oltre a essere ormai indifferibile per un modello di sviluppo che voglia davvero dirsi turistico, è un prospettiva a cui coloro che lavorano nel settore dell’edilizia non possono più rinunciare. Il comitato, che si è riunito per la prima volta sabato mattina, su “convocazione” dell’ex sindaco di Modica, l’avvocato Carmelo Ruta, si muoverà per una proposta di legge di iniziativa popolare, cercando di estendere l’iniziativa anche alla vicina Scicli. “È dai tempi in cui ero sindaco che se ne parla – ha detto Ruta – ma nessuno fa nulla. I benefici che ha avuto Ibla da trent’anni di legge speciale sono sotto gli occhi di tutti e dobbiamo puntare a ottenere una legge che ci garantisca le stesse possibilità: ci sono moltissimi lavori che si potrebbero realizzare, ottenendo in un colpo solo di valorizzare realmente il territorio e attivare investimenti e occupazione. Ovviamente servirebbe un piano particolareggiato, ma dovrebbe essere affidato agli stessi tecnici locali, aprendo un ufficio del Piano al Comune. Questa città – ha aggiunto Ruta alle sue considerazioni – sta perdendo un treno dietro l’altro: prima il Tribunale, tra poco il carcere, presto altri uffici verranno smantellati e nei fatti Modica rischia di ridursi a un paesino. Facciamo allora qualcosa, noi che possiamo metterci a disposizone della città, dimostrandoci uniti e determinati”. “Abbiamo già perso anche troppi finanziamenti – ha aggiunto l’ingegniere Elio Scifo -, a cominciare dai tanti fondi della 433/91 che ancora non sono stati spesi. Abbiamo perso persino l’occasione della riqualificazione del quartiere della Fontana, per quanto si trattasse di un progetto discutibile. Una legge speciale ci consentirebbe di intervenire anche sul fronte dell’arredo urbano, al momento sostanzialmente inesistente”. “Dobbiamo anche stare attenti – ha aggiunto l’ingegniere Carmelo Cerruto – al tentativo che i ragusani stanno facendo di ottenere l’estensione dei benefici per il centro storico di Ragusa superiore: sarebbe per Modica e per Scicli una doppia beffa. Abbiamo bisogno di confrontarci con i livelli superiori, non solo con l’amministrazione comunale ma direttamente con la Regione”. Tra gli interventi più interessanti, quello dell’imprenditore edile Salvador Avola: “Le misure attuali per la riqualificazione dei centri storici con piani di edilizia abitativa sono del tutto inadeguate, perché nei fatti non consentono alcun utile di impresa. Dobbiamo dunque portare avanti questa iniziativa anche per parlare di lavoro e occupazione. Inoltre è evidente a tutti come basti allontanarsi di pochi metri dal centro storico per incontrare situazioni di abbandono e degrado, se solo si pensa che al momento ci sono 470 immobili privi di proprietario che stanno cadendo a pezzi”.
[Fonte: La Sicilia]