Il monumento della Gdf, lettera aperta dei grillini a Cilia

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Egregio Maestro F.Cilia,
la comunità ragusana vive oggi un momento fondamentale.
Per la prima volta infatti, dopo anni di abusi e soprusi, la nostra comunità, insieme alla giunta, potrebbe intraprendere un percorso di partecipazione delle scelte amministrative, seguendo logiche di condivisione che tentano di scardinare uno strapotere esercitato dalle caste politiche ancora oggi.
Il M5S Ragusa non ha la pretesa di mettere in discussione il valore artistico delle sue opere, né pretende adottare decisioni relative all’ubicazione; ma constata che, soprattutto negli ultimi sette anni, la città è stata oggetto di riqualificazioni urbane ed artistiche senza che i cittadini avessero avuto la possibilità di metterle in discussione con adeguati strumenti di progettazione partecipata.
Emblematico è il caso di via Roma ma non solo. La volontà di definire l’arredo urbano ed artistico rientra in queste considerazioni: pensiamo alle sue installazioni nella rotatoria di “Villa Pax” o alla sua opera in via del fante (pur rappresentando quest’ultima una mirabile evocazione ai morti sul lavoro).
Come potrebbe insegnarci il maestro Cilia, l’arte è in primo luogo una personale esperienza sensoriale, elemento di condivisione suscettibile di ammirazione.
Nonostante ciò, il maestro omette di considerare che le opere da lui “donate”(?) alla città e la loro ubicazione, non sono state condivise con la cittadinanza che artisticamente rappresenta, ma semplicemente con un gruppo di “amici”, che in quegli anni sedevano nelle poltrone e che gli hanno permesso di esporle in maniera permanente.
Non sarebbe il caso di chiedere il parere dei cittadini circa l’ubicazione delle opere da lei realizzate, considerandone il valore morale ma anche gli aspetti e le osservazioni urbanistiche?
Lei è uno degli esponenti artistici che la nostra città ha in questo momento, consideri la sua fama con responsabilità e buon senso.
Movimento 5 Stelle RAGUSA