“Ogni atto che giunge in commissione, qualunque essa sia, deve avvalersi di una valutazione amministrativa da parte dei componenti della giunta, e di una tecnica da parte dei dirigenti di settori preposti. Questa non è una prassi, ma una regola”. A far e tale precisazione è il presidente della sesta commissione al comune di Ragusa, Giorgio Mirabella. “Soltanto dopo aver acquisito una visione di insieme su un atto, la commissione può esprimere il proprio parere e trasmettere l’atto in questione in Consiglio comunale che lo valuterà, proporrà emendamenti se necessario, e alla fine lo porrà in votazione. Queste condizioni non si sono verificate nella seduta della sesta commissione di ieri, in cui si dovevano discutere le modifiche apportate al regolamento per i lotti della zona artigianale. Dispiace che il vicepresidente dell’organismo, Davide Brugaletta, senza un raccordo con il sottoscritto, che è presidente della commissione, abbia voluto esternare le proprie valutazioni, senza però dare le corrette informazioni sul necessario rinvio adottato. Ieri era presente l’assessore Martorana che ha spiegato, dal proprio punto di vista – dunque amministrativo – le scelte compiute, ma ha stoppato i consiglieri spiegando che fosse competenza del dirigente, quando gli sono state poste domande di natura tecnica sull’atto. Questo il motivo per cui si è ritenuto di rinviare la trattazione del punto, perché sarebbe stato un dialogo carente, e non perché i consiglieri di opposizione, maggioranza in commissione, hanno voluto prendersi un gettone di presenza senza produrre atti. Non avremmo potuto votare, perché mancavano le spiegazioni tecniche sull’atto. E dunque, abbiamo ritenuto congruo rinviarne la trattazione. A questo punto, c’è da chiedersi, se le procedure si sconoscono sul serio oppure fare facile polemica è uno strumento per velare la pochezza di produzione amministrativa di questa Giunta? Andando anche a rigor di logica, ma come potrebbe mai un organismo consiliare approvare un atto senza le dovute e necessarie spiegazioni che devono giungere dal dirigente, a cui spetta anche la conferma della legittimità dell’atto stesso? Secondo il vicepresidente Brugaletta di cosa avremmo dovuto parlare, oltre la disanima compiuta sul versante amministrativo grazie all’intervento dell’assessore Martorana? Come ci saremmo dovuti comportare dinnanzi i dubbi e le richieste di delucidazioni legittime sollevati dai consiglieri? Non sempre la seduta di una commissione si conclude con l’approvazione di un atto, spesso servono, non per capriccio ma per necessità, approfondimenti tematici che non possono essere compiuti nel volgere di poco, soprattutto se, come in questo caso, si era dinnanzi l’assenza del dirigente. Invito dunque il vicepresidente Brugaletta a rispettare questo organismo e a non voler a tutti i costi far demagogia, perché ne paga le conseguenze la credibilità dell’organismo stesso, che ha sinora lavorato con grande senso di responsabilità e buonsenso”.
Giorgio Mirabella, Presidente VI Commissione