In data 08 Marzo 2014 alle ore 12,00 si presentava presso l’Ufficio denunce della Polizia a Comiso il parente di un anziano il quale presentava una denuncia-querela nei confronti di tale B G nato a Comiso nel 55 pregiudicato per reati contro il patrimonio.
Nell’esposizione dei fatti dichiarava di essere parente di un anziano del 31 e che in data 06 Marzo u.s. aveva saputo che il consanguineo si era recato presso gli Uffici comunali per sottoscrivere ed autenticare una delega della firma su un documento INPS per il ritiro della propria pensione delegando tale signor B.C
Il denunziante allarmato per quanto venuto a conoscenza sospettava che si trattava di una truffa, in quanto sapeva bene che il suo parente, che vive nell’assoluta solitudine, analfabeta e che ancora oggi non conosce il valore del danaro (tanto da non aver compreso il passaggio dalla lira all’euro) non avrebbe potuto delegare una persona sconosciuta per la riscossione della pensione.
La Polizia di Stato da sempre al servizio del cittadino e soprattutto dei più deboli, si attivava immediatamente e apprendeva che l’anziano era titolare di ben due conti correnti accessi presso due banche site in Piazza Fonte Diana a Comiso con depositi di decine di migliaia di euro ognuno; senza indugio gli ufficiali di Polizia giudiziaria si recavano presso le due filiali ed informavano la direzione di porre attenzione su una eventuale movimentazione di danaro dal conto corrente della vittima fatta da estranei al conto e eventualmente di contattare direttamente il Commissariato.
Effettivamente in data 11 marzo verso le ore 10,50 un impiegato di una delle due banche riferiva agli investigatori della Polizia che l’anziano stava provvedendo a prelevare del danaro dal suo libretto di risparmio senza specificare la cifra, ma aggiungeva che trattandosi del titolare del conto ovviamente avrebbero provveduto a fare effettuare l’operazione.
Sospettando che potesse trattarsi di un prelievo da destinare al truffatore, gli agenti di Polizia predisponevano un servizio di appostamento presso l’abitazione dell’uomo e ancora una volta l’attesa dava i suoi frutti: verso le ore 16,00 notavano un uomo conosciuto anche per i suoi precedenti specifici (truffa) che si recava presso l’abitazione dell’anziano. Atteso qualche minuto gli agenti di Polizia si presentavano alla porta al fine di verificare cosa stessa accadendo dentro l’appartamento.
Ad aprire la porta si presentava l’anziano ed all’interno vi era anche B.G che alla domanda degli operatori di Polizia riferiva di essere un parente dell’uomo.
Immediatamente però la vittima irritata per quanto veniva detto riferiva al Sovrintendente di Polizia intervenuto che quell’uomo non era suo parente e a lui si era presentato con un altro cognome.
Peraltro riferiva che al sedicente parente aveva consegnato la somma di 500 euro che aveva prelevato in mattinata presso una banca somma composta da 10 banconote da 50 euro.
Immediatamente visto quanto accaduto si provvedeva ad effettuare una perquisizione personale nei confronti del sedicente uomo che veniva identificato invece per B G nato a Comiso nel 55 e ivi residente e nella tasca anteriore destra del sopra tuta da ginnastica che indossava venivano rinvenute effettivamente le 10 banconote da 50 euro, acclarando quanto riferito dalla vittima.
A questo punto i poliziotti chiedevano al truffatore se avesse qualche delega per la riscossione della pensione e lo stesso spontaneamente consegnava un foglio ove si evinceva effettivamente che in data 06 Marzo u.s. era stata autenticata la delega predetta.
Stranamente la vittima del raggiro alla domanda di come mai avesse delegato il sedicente parente al ritiro della pensione, riferiva che la firma che aveva apposto giorno 06 Marzo u.s. doveva servire secondo quanto gli aveva detto l’uomo per l’inizio della pratica per l’accompagnamento (ulteriore somma da aggiungere alla pensione di anzianità) e non per il ritiro della sua pensione.
Dal racconto dell’anziano si è accertato anche che B.G. negli ultimi due anni aveva sottratto ben 30.000 euro alla vittima con prelievi costanti di somme di denaro che l’anziano effettuava personalmente per poi ricevere in cambio pochi alimenti ed alcuni beni primari, ma non capendo bene il valore del denaro non aveva sino a quel momento realizzato di essere stato truffato.
Altri accertamenti effettuati dalla Polizia hanno permesso di appurare che lo scorso Il 5 febbraio 2014, il Commissariato aveva anche segnalato in stato di libertà, a seguito di denuncia – querela presentata, B.C., fratello gemello di BG,che si era reso responsabile di una truffa che in modo inequivocabile rispecchiava il “modus operandi” che era stato adottato da BG nei confronti dell’anziano del 31.
Le vittime predilette dei due fratelli appaiono quindi essere anziani preferibilmente che vivono da soli, di fragile personalità e culturalmente precari.
Sono in corso indagini al fine di chiarire se i fratelli abbiano truffato altri anziani dello stesso tenore di vita delle due vittime in parola e pertanto ancora una volta si chiede a codeste testate giornalistiche di fare un appello affinché altre persone che possano ritenere di essere state avvicinate per il modo di agire dai due uomini possano recarsi in Commissariato per denunciare quanto accaduto.
BC e BG sono stati segnalati all’AG per il reato di truffa continuata.