Il gesto eclatante compiuto ieri mattina da un operaio della discarica di Ragusa ha fatto muovere le acque. Dopo esser stato per tre ore sulla torre faro di illuminazione, a sedici metri di altezza, in condizioni decisamente precarie, è stato subito convocato un vertice all’ato ambiente di Ragusa. Già questa è stata la prima risposta ottenuta, che ha indotto l’operaio, aiutato dai vigili del fuoco e dagli agenti di polizia presenti, a scendere dalla torre e a mettersi al riparo. Nell’incontro che ne è seguito, con il commissario dell’ato ambiente, è stato assunto l’impegno di firmare la presentazione del progetto di ampliamento delle sponde della vasca attuale, già in via di saturazione. In settimana i tecnici dell’ato faranno i rilievi nel sito, per verificare la capacità di abbancamento dell’impianto. Il 31 marzo, ato ambiente e rsa aziendali di Cava dei Modicani si riuniranno per verificare lo stato progettuale di ampliamento dell’opera e poi si procederà alla consegna del progetto a Palermo. Nel frattempo è stata garantita la prosecuzione dell’attività professionale, a decorrere dalla chiusura del sito, pronosticata tra un anno e mezzo. La maggior parte dei lavoratori sarà assorbita nella gestione dell’impianto di compostaggio e nei centri comunali di raccolta. Tre unità, invece, rimarranno attive nell’impianto per la gestione del post mortem , dunque per il coordinamento delle azioni di smaltimento del percolato e la custodia e messa in sicurezza della vasca. Insomma tutto ciò che da tempo destava grande preoccupazione tra i lavoratori, sino all’esasperato gesto messo in atto ieri mattina dall’operaio, dopo una riunione sindacale in cui era stato affrontato il loro futuro occupazionale, adesso appare più certo.