La conferenza stampa di sabato scorso del Sindaco Abbate, alla quale ha fatto da suggestiva cornice la presenza dell’amministrazione comunale non ha certamente sciolto alcuni dubbi e perplessità sulla vicenda riguardo il richiamo del collegio dei revisori dei conti sui 2,2 milioni di euro mancanti dal conto corrente vincolato al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, secondo gli obblighi del decreto legge 35/2013. Le autogiustificazioni del Sindaco che si sono tramutate in un monologo non soddisfano le richieste pervenute da più parti dai banchi dell’opposizione, compreso il sottoscritto, di maggiore chiarezza e trasparenza sulla vicenda. Per questi motivi, come ho chiesto nell’interrogazione dello scorso 6 marzo, è urgente che il sindaco riferisca in consiglio e si apra un dibattito sereno ed esplicativo di quanto accaduto. Il Sindaco ha il dovere di affrontare la questione davanti il massimo consesso cittadino cosiccome noi consiglieri abbiamo il diritto di sapere; non è attraverso le conferenze stampa che il consiglio dev’essere informato ci vuole il faccia a faccia, o forse ciò non è nello stile di questo Sindaco? Si invita, pertanto, il Presidente del Consiglio a convocare immediatamente una seduta del massimo consesso alla presenza dei revisori dei conti e dell’ufficio contabile per chiarire la vicenda. A prescindere da tutto ciò ci sono alcuni passaggi della conferenza stampa da evidenziare. In primo luogo il Sindaco ha parlato di discrasia contabile avvenuta nel passaggio da un conto corrente ad un altro, da quello per spese ordinarie e quello vincolato nel cui deposito sono state trasferite le somme del Dl 35. E allora perché, considerato , come detto dal primo cittadino, i conti sono monitorati quotidianamente, non ci è accorti di questa discrasia tanto da far intervenire il collegio dei revisori dei conti? Non ci si è accorti della discrasia per inadeguatezza ? Ci troviamo quindi di fronte ad un’incapacità della gestione contabile dell’ente, oppure si sapeva che 1 milione di euro di queste somme erano servite per il salario accessorio dei dipendenti e si è fatto finta di niente. Ed ancora, nel corso del monologo il Sindaco avrebbe giustificato l’ammanco di solo 1 milione di euro e l’altra metà dove sono finiti? L’amministrazione sta facendo i riscontri contabili, è stato detto, ma questo conferma ancora una volta l’approssimazione delle cose dove invece occorrerebbe esattezza e precisione. Ci spieghi ancora il Sindaco, visto che dice di essere così attento, come mai non si è provveduto a rimpinguare il capitolo immediatamente come norma prevede.
Il sindaco come sempre sfugge dalle richieste provenienti dai banchi dell’opposizione; ci saremmo aspettati che la conferenza stampa sarebbe stata anche occasione per avere illustrato finalmente l’elenco dettagliato del pagamento dei debiti pregressi, e questo ancora una volta non è avvenuto.
Il sindaco riferisca in Consiglio su quanto ho esplicitato in questa nota ed esponga nel contempo come mai dall’accreditamento dell’ultima tranche di 20 milioni, fine anno 2013, relativa al decreto “Salva Enti”, non si è rispettato il termine di legge di 45 giorni per il loro utilizzo; non vorremmo che tanta distrazione e approssimazione ci induca a richiedere l’intervento supremo della Corte de Conti; ci spieghi infine come mai ha pensato di aumentare l’anticipazione da 12 milioni a circa 23 milioni (del. Giunta n. 23472013) e come intende rientrare da essa entro il termine ultimo del 31/03/2014.
Non ci incantano le conferenze stampa dove si crede di voler informare la città e si sbandiera la trasparenza, ancora una volta il Sindaco ha sancito il trionfo dell’apparenza sulla sostanza.
Il consigliere comunale
Tato Cavallino